Morti? 9 negli ultimi dieci anni, oltre a tantissimi incidenti. Eppure, a Reggio Calabria, c’è chi si è fortemente lamentato per i dispositivi tecnici installati dal Comune (photored) per multare chi passa col rosso. Con l’ausilio del Comandante della Polizia Locale, Salvatore Zucco, si è deciso di avviare una sperimentazione che ha portato, da luglio, a documentare 500 infrazioni al giorno solo sul Calopinace, numero poi diminuito nel corso dei mesi, a dimostrazione della volontà (riuscita) di educare il cittadino.
Tra i migliaia di cittadini che hanno pagato le multe, c’è chi ha fatto ricorso e ha criticato il sistema, alimentando un caso negli ultimi giorni. Questa discussione ha portato, questa mattina, al confronto in IX Commissione con il seguente ordine del giorno: “Controllo atti amministrativi installazione dispositivi di controllo elettronico delle infrazioni zona S Pietro incrocio Bratelle e incrocio Bratelle Viale Calabria”.
L’audizione in Commissione è stata del Vice Sindaco Brunetti e del Comandante Zucco, che hanno spiegato la situazione e il percorso avviato in questi mesi. “Al momento l’obiettivo è salvaguardare l’incolumità degli automobilisti, stiamo prendendo del tempo per decidere bene come mettere in sicurezza i cittadini ed evitare queste lunghe procedure amministrative. Noi non vogliamo fare cassa, se volessimo farlo andremmo in giro per la città 24 ore al giorno. Lo scopo è educare la cittadinanza e l’automobilista, così come stiamo facendo per la sosta selvaggia”, ha detto Brunetti rispondendo a chi ha accusato il Comune di voler far cassa.
A fargli da eco il Comandante Zucco, che ha anche snocciolato alcuni numeri su morti e incidenti in quelle zone negli ultimi anni. Anche lui precisa che “il Comune non vuole fare cassa. Noi non vogliamo vessare la gente, a noi interessa non far morire le persone. Per ogni infrazione ci sono 18 secondi di video che documentano l’infrazione, questo lo spiegheremo in fase di difesa. Noi siamo andati oltre la normativa, mettendo la segnaletica. Altro che fare cassa. La segnaletica l’abbiamo messa nonostante non fosse prevista, per una questione di maggior sicurezza. Abbiamo anche settato il giallo due secondi dopo quanto prevede il Ministero, che è 3, e noi lo abbiamo settato a 5, per non alimentare polemiche”, ha spiegato.
L’installazione dei dispositivi è stata effettuata in linea con l’attuale normativa in materia del Codice della Strada. Dopo una pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, il Comune ha deciso di sospendere la sperimentazione, per uniformarsi al recente orientamento giurisprudenziale, ma la nuova delibera è pronta. Zucco lo spiega: “quando abbiamo visto l’ordinanza noi abbiamo sospeso gli accertamenti, fatti fino al 7 settembre, e bloccato quelli non in notifica fino al 25 agosto. I cittadini possono fare ricorso in mancanza dell’ordinanza? Possono farlo a prescindere, poi noi ci difenderemo con queste tesi”.
Quella di Polizia Locale e Comune è una normalissima lotta ad inciviltà e criminalità, ad automobilisti folli e gare illegali (come quella che portò alla morte di una donna nel 2019). Ma a Reggio Calabria si è ormai abituati all’anarchia, tanto da contestare anche norme in materia di sicurezza. Hanno tentato di spiegarlo, Brunetti e Zucco, con il successivo intervento di alcuni Consiglieri, i quali hanno ovviamente condiviso l’indirizzo politico comunale: “io personalmente ho raccolto un morto sull’Argine quando ero in servizio nel Corpo Nazionale”, ha detto Barreca. La Commissione si è poi conclusa con alcuni video mostrati dal Comandante: sono infrazioni di cittadini passati col rosso sul Calopinace, immagini immortalate dalle telecamere.