“La sanità non ha colore politico”. Eppure, lo scontro, si è acceso proprio sulla diatriba Maggioranza e Opposizione. Accuse dai primi, risposte piccate dai secondi: “seduta strumentale” e, appunto, politica e di parte. Questo è emerso oggi in Aula a Palazzo San Giorgio, seppur il Consiglio Comunale di Reggio Calabria fosse aperto. Tema centrale: la sanità, al centro del dibattito da tanto tempo, tra accuse, frecciate, botta e risposta, veleni e polemiche.
Una seduta lunghissima, di oltre 6 ore, alla presenza di enti, associazioni, sindacati, della Dottoressa Di Furia (ASP), del Commissario GOM Scaffidi e, ovviamente, dei Consiglieri Comunali. Dopo l’apertura del Presidente del Consiglio Marra, lunga sequela di interventi da parte dei cittadini, tra Presidenti di Comitati di Quartiere, di associazioni, di sindacati ecc. Successivamente, poi, hanno preso la parola proprio Di Furia e Scaffidi: la prima ha snocciolato i numeri dell’ASP, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa (“incremento e non razionalizzo”), il secondo ha fatto cenno a ciò che hanno lasciato i vecchi Commissari, definiti “lanzichenecchi”.
La seconda parte del Consiglio Comunale aperto è stata affidata, come di consueto, agli interventi di Maggioranza e Opposizione. I primi, come prevedibile, hanno mantenuto la linea “alta” e aggressiva circa i numeri della sanità, accusando – manco a farlo apposta – la Regione, il cui Governatore (di Centro Destra) Occhiuto è Commissario. “Non siamo tutti presenti, manca la Regione Calabria”, la stoccata di Versace. Dopo di lui gli interventi anche di Giordano, Barreca e Giuseppe Marino, tornato a battere anche sui poliambulatori e sulla proposta di Pellaro.
Per l’Opposizione sono intervenuti Marino, Maiolino, Vizzari, De Biasi, Ripepi, Milia, quest’ultimo che ha accusato gli scopi della seduta: “non si deve fare politica sulla sanità, ma è quello che abbiamo visto oggi”. De Biasi invece ha lanciato qualche stoccata al Sindaco Falcomatà in merito al suo ruolo nel tema: “è mancata trasparenza per anni, è stato in silenzio per anni e ora si decide questo Consiglio Comunale aperto per motivi politici, per accusare la Regione?”. Sulla stessa lunghezza d’onda Ripepi: “non potete fare un Consiglio aperto per fare campagna elettorale”.
Per ultimo ha preso la parola il Sindaco Falcomatà, che ha punzecchiato Milia e Ripepi, la Minoranza in generale, e poi ha fatto cenno alle dimissioni richieste a Di Furia. Successivamente, su proposta di Giuseppe Marino, sono stati sospesi i lavori per circa una mezz’oretta, affinché potesse essere preparato un documento di sintesi da parte della Maggioranza. Lo stesso foglio è stato poi letto integralmente dal Consigliere Giordano. Alla votazione finale sul documento redatto, la Minoranza non ha partecipato: Milia, Marino e Rulli hanno espresso il proprio disappunto: “non partecipiamo al voto perché non abbiamo partecipato alla preparazione del documento e manca il tempo necessario per leggerlo”. L’Opposizione unita ha dunque disertato, ma il documento è stato poi approvato in seguito a votazione della Maggioranza. Ecco il testo integrale.