“Si apprende con sconcerto che, nonostante il Ministero della Università e della Ricerca abbia imposto uno stop alle attività deliberative dell’Ateno, l’illegittimo raggruppamento di persone, autoproclamatosi “organo di governo” e disconosciuto dai soci istituzionali consorziati e fondatori dell’Università Dante Alighieri, avrebbe proceduto alla elezione di un Rettore“. E’ quanto ha affermato Presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’Università “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, Dott. Pasquale Basilicata. Il Presidente è “in costante contatto con gli uffici preposti del Ministero e ha già provveduto a informare i vertici di quanto si sta consumando all’interno dell’Ateneo reggino”.
“Grande preoccupazione”
“Il Consiglio d’Amministrazione manifesta grande preoccupazione per le notizie che pervengono dalla sede dell’Università di via Torrione, compresa quella del tentativo di svendita dell’ateneo a soggetti privati sconosciuti, costituiti proprio per poter depauperare un patrimonio della collettività che i soci fondatori voglio a tutti i costi tutelare e rilanciare. La annunciata elezione segna l’ennesimo atto di pura tracotanza dinanzi ai rappresentati delle istituzioni, compreso il MUR, da parte di soggetti che agiscono senza alcun titolo o legittimazione che non sia autoreferenziale“, rimarca Basilicata.
“Il C.d.A. invita il corpo amministrativo e docente sano, comprensibilmente preoccupato di fronte a tentativi di strumentalizzazione, a prendere le distanze dal percorso intrapreso da una guida arbitraria e delegittimata. Al Presidente del Coruc e a tutto il mondo universitario regionale si chiede di fare fronte comune contro la mercificazione dei saperi, della cultura e del patrimonio collettivo. È necessario opporsi a una formazione di dubbia qualità che arricchisce i proprietari delle imprese educative e impoverisce i giovani e l’intero sistema Paese”, conclude Basilicata.