Secondo Marco Rizzo, leader di Democrazia sovrana e popolare e candidato alla presidenza della Regione Umbria, “la sanità del ‘Puc’ (Partito unico centrodestrasinistra) in Umbria è quella del privato che mette le mani nelle tasche degli italiani”. “Il ‘prelievo‘ – sostiene Rizzo in una sua nota – incide per oltre il 20% della spesa sanitaria totale con costi stimabili pari a circa 70 euro pro-capite per il circuito pubblico (ticket, intramoenia e differenza nel prezzo di riferimento per i farmaci) mentre il circuito privato drena circa 632 euro a testa (diagnosi, visite, acquisto diretto farmaci e altri dispositivi medici)”.
“Si tratta di una deriva distruttiva del Servizio sanitario nazionale che agevola i grandi gruppi finanziari di riferimento del centrodestra e del centrosinistra. Quelli che si autoproclamano liberal-progressisti – prosegue – hanno fatto affari con il ‘modello concorsopoli’, purtroppo già noto agli umbri, grazie a decenni di guida Pd, i liberal-conservatori partecipano anch’essi a una tendenza che ha portato quasi a raddoppiare il totale delle strutture private accreditate, già a partire dalla metà degli anni 90″, conclude Rizzo.