La Cgil continua a mostrarsi nemica del Governo e dello sviluppo. Dopo le gravi dichiarazioni di Landini – che ha parlato di rivolta sociale, alimentando quel clima d’odio già presente in paese, come dimostrato dagli ennesimi scontri di oggi a Torino – lo stesso sindacato si butta a capofitto sul Ponte sullo Stretto, con un secco no. “E’ un’opera inutile che non serve al Mezzogiorno alla Sicilia, alla Calabria e al Paese”. Lo ha detto il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, in una conferenza stampa che ha riunito il fronte del no, con comitati arrivati a Roma da Messina e Villa San Giovanni.
“E’ pericolosa e molto costosa”, ha sottolineato il leader sindacale, illustrando tutte le risorse pubbliche “sprecate” finora sul progetto. “Il totale dei soldi già spesi sul nulla ad oggi si aggira intorno a 1,1 miliardi di euro”, ha detto Gesmundo. “Magari con questi soldi avremmo potuto risolvere i problemi infrastrutturali della Calabria e della Sicilia intervenendo su opere strategiche”, ha aggiunto.
Da parte dell’esponente sindacale, dunque, un no non solo allo sviluppo, ma anche al lavoro. Cgil, principale sindacato sui lavoratori, dice no al lavoro, a un’opera che genera lavoro e progresso. “Questi non sono pesciolini, sono persone, donne, uomini famiglie. Stiamo parlando di questioni serie che non vanno affrontate con battute”, ha detto Gesmundo rivolgendosi al vicepremier e Ministro Matteo Salvini. “Quando abbiamo fatto l’ultima iniziativa a Messina, i detrattori del movimento ‘No ponte’ hanno etichettato la Cgil, provando a dire che ci alleavamo con i cavernicoli, voglio dire al ministro Salvini che chi pensa che queste donne, questi uomini, queste persone siano dei cavernicoli sbaglia, sono uomini e donne che chiedono rispetto e la Cgil sarà accanto a loro in questa battaglia di dignità”, ha sottolineato l’esponente sindacale.