Sicilia, “niente dissenso o protesta per il Carnevale”. E scoppia la bufera: “dittatura!”

A Cinisi (Palermo) scoppia la polemica per una postilla dell'articolo 11 del bando per il Carnevale 2025: le reazioni e la risposta del Sindaco

StrettoWeb

E’ bufera a Cinisi (Palermo) per quanto scritto in una postilla dell’articolo 11 del bando per il Carnevale 2025. “Durante tutto il periodo di Carnevale è fatto assoluto divieto di assumere forme di protesta non conformi allo spirito festoso del Carnevale di Cinisi” e “di manifestare e/o fare dichiarazioni ingiuriose e offensive, o di assumere comportamenti di dissenso in relazione all’operato del Comune, dei suoi collaboratori, del soggetto gestore o degli altri partecipanti”.

Questa parte ha fatto scoppiare la polemica, con alcuni cittadini e associazioni sul piede di guerra. Si fa presto, infatti, a parlare di “dittatura”, come evidenziato dall’ex Assessore comunale di Cinisi Salvo Biundo ad Adnkronos: “Impossibile, è un fake, non ci credo. Come può un’amministrazione comunale pubblicare un bando di gara con certe fregnacce?”, dice. “Io da ex amministratore non ho mai fatto un bando del genere. L’articolo 11 lascia basiti. E non a me, ma alla popolazione di Cinisi. Sembra di essere in dittatura, dove nessuno si può lamentare e non si può contraddire né criticare l’operato del Comune. Dittatura. La cosa brutta è che è un bando pubblicato sul sito di comune. Da 30 anni questi ragazzi lavorano ai carri e sono diventati maestri di cartapesta, hanno investito soldi in tir, motori, carrelloni, ferro e tutte le strutture che servono. Fanno un bando pubblico come se venisse un carrista di Viareggio. L’ho trovato un aut aut, o fate così o niente”.

La replica del Sindaco

Il Sindaco Vera Abbate, eletto a giugno, replica sempre tramite l’agenzia: “ma quale dittatura. Noi ci siamo attenuti alla normativa. Non vogliamo negare la satira contro l’amministrazione. Possono fare satira su di me – dice ancora Abbate – abbiamo una opposizione che prende spunto da tutto e le amplifica, risponderemo in maniera adeguata”. E poi spiega: “L’articolo 11 non si riferisce all’amministrazione politica ma all’ente. Io sono un amministratore, non c’entra con i collaboratori del Comune che sono i dipendenti. Da quando sono stata eletta ho ricevuto tanti attacchi, soprattutto dalle donne. Ma vado avanti”. E tiene a sottolineare che “non è una censura, assolutamente, anzi ben venga la satira. Pensi che io metto dei like su una pagina in cui si fa satira su di me”. E parla di “strumentalizzazione di una norma che viene ribadita in tutti i bandi”. Spiega: “Abbiamo utilizzato lo stesso bando di Termini Imerese e Sciacca sul carnevale”.

La nota del Comune

Il Sindaco Abbate tiene poi a fare ulteriori precisazioni in una nota sulla pagina del Comune: “In riferimento alle interpretazioni circolate riguardo l’articolo 11 dell’Avviso per la selezione dei carri allegorici del Carnevale di Cinisi 2025, il sindaco Vera Abbate precisa che tale clausola non ha l’intento di limitare la libertà di espressione o la creatività dei partecipanti. nte istituzionale, evitando che i manufatti presentati possano risultare offensivi o ingiuriosi nei confronti del Comune stesso”.

“La libertà di satira e di critica politica è pienamente garantita, e anzi, è un elemento fondamentale della democrazia e del dibattito pubblico. Tuttavia, è necessario distinguere tra espressione creativa e comportamenti o dichiarazioni che possano arrecare danno all’immagine del Comune, compromettendo lo spirito festoso della manifestazione” sottolinea il Sindaco Abbate. Il sindaco ricorda, inoltre, che “simili clausole sono prassi comune in bandi analoghi di altri Comuni, come dimostra l’esempio dell’avviso per il Carnevale di Termini Imerese, e ribadisce l’apertura dell’amministrazione alla partecipazione”.

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