Tirocinanti Calabresi: presto le Amministrazioni Locali chiamate a un ruolo centrale

La posizione dei Segretari Generali di NIdiL CGIL, FELSA CISL e UILTemp sulla situazione dei tirocinanti calabresi di inclusione sociale 

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Accogliamo con rispetto e attenzione il comunicato diffuso dall’Assemblea dei Sindaci della Piana, rappresentata dal presidente Michele Conia, che pone l’accento sulla situazione dei tirocinanti di inclusione sociale in Calabria. È innegabile che questi lavoratori, da anni impegnati nei Comuni e negli enti locali, offrano un contributo essenziale, spesso in condizioni precarie e prive di tutele“. È quanto si legge in un comunicato stampa a firma del Segretario Generale NIdiL CGIL Ivan Ferraro, del Segretario Generale FELSA CISL Gianni Tripoli e del Segretario Generale UILTemp Oreste Valente.

Riconosciamo, dunque, l’urgenza di garantire loro la dignità che meritano. Tuttavia, è fondamentale chiarire che la dignità dei lavoratori non può e non deve basarsi su promesse illusorie. Parlare oggi di contratti chiari e stabili è un risultato ottenuto esclusivamente grazie alle azioni sindacali e alle mobilitazioni di questi lavoratori. Non possiamo continuare a sostenere percorsi di tirocinio che li lasciano senza tutele, soprattutto per i più vulnerabili, come coloro che sono in età avanzata. Sul tema dello scivolo pensionistico, infatti, abbiamo chiesto con forza che sia su base volontaria per i lavoratori prossimi alla pensione, permettendo a chi non ha ancora maturato una contribuzione sufficiente di accedere alla contrattualizzazione, esattamente come gli altri“, si legge ancora nella nota.

Esprimiamo però qualche perplessità riguardo alla richiesta di “volontarietà” per tutta la platea di tirocinanti, inclusi coloro che già possiedono i requisiti contributivi per la pensione “affinché possano scegliere quantomeno di proseguire o no nella prosecuzione del tirocinio”. Se davvero questi lavoratori sono considerati indispensabili per i servizi degli enti locali, perché finora non si è fatto alcuno sforzo concreto per contrattualizzarne almeno una parte? Gli strumenti normativi, come quelli previsti dall’articolo 16 della Legge 56/83, sono disponibili e utilizzabili, ma vediamo che restano ampiamente inapplicati.

Ci auguriamo di non dover scoprire che dietro l’insistenza nel voler continuare i tirocini per tutti a tutti i costi, si celi la volontà di alcune amministrazioni di mantenere questa forza lavoro a costo zero, con l’intero carico finanziario sulle spalle della Regione, senza alcun impegno diretto. – proseguono le sigle sindacali – Consapevoli delle limitazioni delle amministrazioni locali, le nostre Organizzazioni Sindacali hanno posto il tema della copertura finanziaria come nodo cruciale. Attualmente, senza risorse ministeriali aggiuntive, la Regione Calabria ha messo a disposizione un contributo una tantum di 25.000 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato. Tuttavia, riteniamo essenziale che questo incentivo venga esteso anche alle assunzioni a tempo determinato, soluzione più praticabile nell’attuale quadro normativo. Presto, le Amministrazioni saranno chiamate a svolgere un ruolo centrale nell’attuare le assunzioni, sfruttando le recenti modifiche normative e gli incentivi economici disponibili per avviare le contrattualizzazioni.

È un’esigenza che i Sindaci hanno espresso ripetutamente nei tavoli prefettizi e che, con fatica, stiamo cercando di trasformare in realtà. Quando le condizioni saranno concretamente attuabili, sarà il momento di passare dalle parole ai fatti. Abbiamo discusso di queste tematiche in numerose assemblee pubbliche e incontri istituzionali e continueremo a farlo. Il nostro impegno è volto a costruire un futuro più giusto per questi lavoratori che, dopo anni di attesa, meritano una risposta concreta“, concludono i Segretari Generali.

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