I ponti, nel mondo, fanno parte di quelle grandi infrastrutture capaci di rivoluzionare un’intera area. Di unire, di creare sviluppo, di portare crescita. Lo dice la storia. Ed è per questo motivo che anche il Ponte sullo Stretto andrebbe a rappresentare questo, nell’ottica non solo di collegare due territori, ma anche di rivoluzionarli – in meglio – sotto ogni punto di vista. Lo raccontiamo da tempo, in ogni salsa, nel contesto di quello che sarebbe lo sviluppo dei trasporti e non solo in tutto il territorio nazionale.
I benefici per Reggio e Messina, per Calabria e Sicilia, sarebbero poi strabilianti. Un esempio? Il Ponte “Fatih Sultan Mehmet”, che ha permesso all’area metropolitana di Istanbul di crescere “del 30% in sette anni. La realizzazione del ponte, che rimane una delle opere infrastrutturali più belle e funzionali al mondo, è stata guidata da una joint venture guidata da Webuild”. Ed è stata proprio Webuild a rivendicare con successo le conseguenze della realizzazione di quest’opera, definita “un acceleratore di sviluppo”.
La storia
I lavori del “Fatih Sultan Mehmet” iniziarono nel 1983. All’epoca (1988 il completamento) rappresentava il quinto ponte sospeso più lungo al mondo, con una campata principale di 1.090 metri (lunghezza totale di 1,5 km) e torri che raggiungevano i 107 metri di altezza. Come si legge su “www.webuildvalue.com”, “Questo nuovo progetto su larga scala ha affrontato l’esigenza di modernizzare la capitale della Turchia e di offrire infrastrutture in grado di collegare un’area molto più ampia della città stessa, che si estende dalla città di Kinali in Tracia (Europa) fino alle vicinanze del fiume Sakarya in Anatolia (Asia). La costruzione del secondo ponte è parte parte di un vasto collegamento autostradale di 247 km”.
I numeri
“Nel 2024, l’area metropolitana di Istanbul ha ufficialmente superato i 16 milioni di residenti, con una proiezione di 18 milioni entro il 2030. Entro sette anni dal suo completamento, Istanbul è cresciuta in superficie del 30% ; gli scambi commerciali attorno al ponte sono aumentati del 31,8%; e i ricavi dei pedaggi hanno superato i 2 miliardi di dollari. L’infrastruttura è attraversata da 200.000 veicoli al giorno, equivalenti al traffico totale su tutti i ponti di New York City”.
Una volta di più, questa testimonianza – ma in realtà si tratta di numeri, dati, e non opinioni – dimostra quanto rappresenterebbe il Ponte sullo Stretto in un’ottica non solo breve, ma anche medio-lunga in termini di ricadute economiche, sociali, turistiche, commerciali, trasportistiche e tanto altro.