“Nell’utilizzo delle nostre parole, tutto quello che possiamo pensare, che possiamo comporre, scrivere, sognare è contenuto, esiste tra la A e la Z“. Nelle parole del coreografo Mauro Astolfi si può racchiudere il concept dell’intensa serata che vedrà due compagnie italiane d’eccellenza condividere il palcoscenico di Scenario Pubblico, nell’ambito della Stagione “Hi!”, direttore artistico il coreografo Roberto Zappalà.
E appunto sotto il titolo ‘dalla A alla Z’ prenderanno forma le performance nella successione impaginata da Astolfi e Zappalà, sulla base della stima reciproca, nel desiderio di condividere emozioni e le differenti poetiche sulla scena, insieme. In primo piano gli straordinari danzatori delle rispettive compagnie Spellbound Contemporary Ballet e Compagnia Zappalà Danza.
Data la grande richiesta, sono previste eccezionalmente tre repliche anziché due: più precisamente sabato 14 dicembre alle ore 21.00 e domenica 15 dicembre in doppia replica alle 19.00 e alle 21.00, di cui la prima replica già sold out.
I due coreografi porteranno in scena coreografie che non solo emozionano, ma invitano a riflettere sul valore della collaborazione e della condivisione tra visioni diverse.
Come sottolinea Roberto Zappalà: “Per quanto mi riguarda, quello con Mauro e la sua compagnia sarà un incontro e un confronto tra poetiche differenti, dove la qualità e l’autenticità del lavoro saranno le priorità. Nella speranza che questa serata possa indicare una via virtuosa per la convivenza tra opere, artisti e concetti creativi, dove due coreografi dalla diversa concezione possano regalare al pubblico momenti di poesia e piacere estetico”.
Lo conferma Mauro Astolfi: “L’idea ‘dalla A alla Z’, più che un’idea precisa in realtà era un desiderio. Dopo aver seguito per anni il lavoro di Roberto e averne vista l’evoluzione e la trasformazione, ho cominciato a pensare come avrebbe potuto funzionare uno spazio e un tempo dove far convergere i nostri pensieri, i nostri mondi”.
Apre Spellbound Contemporary Ballet con “Trust”, un intenso duetto femminile, infantile ma maturo, adolescenziale ma consapevole: un racconto (breve), una suggestione su alcune decisioni che a volte vanno prese in fretta e che possono cambiare il corso della vita. Si vibra insieme, all’unisono, ci si nasconde nell’altro, ci si protegge.
A seguire la Compagnia Zappalà Danza e “Brotherhood”, un’esplorazione utopica della convivenza ottimale, non più attriti e violenze fratricide, ma parità e condivisione; e cosa c’è di più forte e più immediato per evidenziare queste prospettive se non la metafora dell’unisono, del simultaneo, del sincronico di due corpi danzanti che diventano quasi un nuovo organismo biologico.
Quindi un’altra coreografia, “2×2” di Roberto Zappalà, di grande poesia, un atto d’amore del coreografo per il sommo compositore tedesco Johann Sebastian Bach: al centro del lavoro un universo coreografico che mette il corpo, con tutta la sua fragilità, quale elemento fondante e transito biologico.
Chiude il quartetto maschile di Spellbound Contemporary Ballet in “If you were a man”, coreografia che trascina nella meraviglia di un dialogo silenzioso che può portare a risultati inaspettati. Se i suoni prodotti dai movimenti, dai respiri, potessero sempre essere decodificati in tempo utile alcune cose potrebbero essere evitate, potrebbero non accadere e si potrebbe imparare ad ascoltare efficacemente un corpo che non parla.
Protagonisti della serata i danzatori Filippo Arlenghi, Lorenzo Beneventano, Maria Cossu, Giuliana Mele, Alessandro Piergentili, Roberto Pontieri per Spellbound Contemporary Ballet e Filippo Domini, Anna Forzutti, Silvia Rossi, Erik Zarcone per la Compagnia Zappalà Danza.
Ritorna in tutti gli spettacoli in programma l’intento di Roberto Zappalà di voler evidenziare, rispetto alla pur preziosa Ai Artificial Intelligence, il valore della Hi, Human Intelligence, in cui pensiero e azione non possono mai prescindere dal rapporto corpo-mente.