Lo stato dell’arte del “Decreto Reggio”? Tutto fermo, assolutamente immobile. I motivi? Contenziosi, intoppi burocratici e mancanza di rapporti ai “più alti livelli” che creano una situazione soporifera. In un’apposita commissione controllo e garanzia, presieduta dal consigliere comunale Massimo Ripepi, si è cercato di fare luce su quanto sta succedendo ai fondi del “Decreto Reggio”.
Ripepi: “10 anni di immobilismo”
“Il Decreto Reggio non esiste più. È definitivamente morto e sepolto, in 10 anni non si è fatto nulla”. Con queste parole il Consigliere Comunale e Presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Massimo Ripepi, ha denunciato oggi in modo inequivocabile la paralisi totale di uno strumento fondamentale per lo sviluppo infrastrutturale della città. Nel corso della seduta della Commissione Controllo e Garanzia, il Vice Sindaco e Funzionario Delegato del Decreto Reggio, Paolo Brunetti, ha confermato che l’ufficio dedicato è ormai inesistente: i contratti del Coordinatore del gruppo di lavoro, Dott. Pellegrino, e di tutti i componenti sono scaduti senza essere rinnovati. Ad oggi, l’ufficio, formalmente allocato al Cedir, conta come unico componente lo stesso Brunetti.
Massimo Ripepi, a margine della riunione, ha dichiarato: “questa è una storia incredibile. Il Decreto Reggio, che per anni ha finanziato opere strategiche per la nostra città, oggi è in uno stato comatoso. I fondi destinati sono bloccati presso la Banca d’Italia a causa di un decreto ingiuntivo legato ai lavori del centro di Mortara; molte aziende reggine che aspettavano i pagamenti di Obiettivo Occupazione sono ormai fallite e la mancanza di una programmazione adeguata per nuovi progetti rende la situazione ancor più drammatica”. Ripepi ha poi sollevato interrogativi su come sia stato gestito in questi dieci anni l’ufficio del Decreto Reggio, chiedendo: “era un ufficio realmente operativo o solo un carrozzone per sistemare professionisti amici, pagati senza produrre risultati concreti?”.
“Vuoto politico-istituzionale evidente”
Secondo Ripepi, alla base di questo disastro c’è un vuoto politico-istituzionale evidente: “Per realizzare le opere del Decreto Reggio è necessaria una sinergia forte tra Comune e Ministero delle Infrastrutture. Questo richiede una classe politica autorevole, capace di costruire relazioni ai tavoli ministeriali. Falcomatà, in dieci anni, non è riuscito a creare alcun ponte istituzionale tra Reggio e Roma, condannando al fallimento una linea di finanziamento privilegiata che la nostra città ancora possiede”.
Ripepi ha annunciato un intervento immediato: “ho chiesto al Vice Sindaco Brunetti di destinare personale, con urgenza, all’ufficio Decreto Reggio, per garantire ai Consiglieri Comunali pieno accesso ai documenti. Nei prossimi giorni mi recherò personalmente negli uffici per esaminare gli atti amministrativi e comprendere cosa sia realmente accaduto in questi dieci anni di paralisi politico-amministrativa. “Inoltre, è già programmata per gennaio 2025 una seduta pubblica della Commissione Controllo e Garanzia presso gli uffici del Cedir per analizzare il carteggio e fare piena luce su quanto accaduto”.
“Situazione grave”
“La situazione è estremamente grave – conclude Ripepi – sapere che esistono fondi disponibili per i bisogni urgenti della città e constatare che tutto è bloccato da anni è inaccettabile. Invito la cittadinanza ad unirsi a noi per vigilare insieme sull’operato di un’amministrazione che, ormai proiettata verso la campagna elettorale, cerca di coprire e mascherare il fallimento con specchietti per le allodole, come eventi roboanti e alberi di Natale scintillanti, ma privi di reale sostanza. Rheggio non può più permettersi di attendere. Serve un cambio di rotta immediato per restituire alla città la speranza e la dignità che merita”.
Brunetti conferma: “i fondi sono bloccati”
Il vicesindaco Paolo Brunetti spiega: “il responsabile Pellegrino? Abbiamo deciso di non rinnovargli il contratto. Con i fondi bloccati era inutile tenere in piedi il gruppo di lavoro che se ne occupava. Io penso che la questione vada presa di petto nei prossimi mesi, o dentro o fuori. Attendiamo la sentenza di marzo 2025 su un contenzioso con un’azienda e poi vedremo. Gli uffici? Restano al Cedir al momento e metteremo un dipendente”. Alla domanda del consigliere della Lega Armando Neri sull’ammontare della spesa del gruppo dei professionisti, Brunetti ha risposto: “non ho un dato certo, ve lo farò avere nei prossimi giorni”.
Marcianò: “serve un gruppo di lavoro che si occupi del Decreto”
Per il consigliere comunale di opposizione Angela Marcianò è “indispensabile creare un gruppo apposito che gestisca il Decreto Reggio distinto dalle pratiche del Comune”.
Sera: “perchè i danni li paga il comune?”
Il consigliere Beppe Sera sottolinea la necessità di “risolvere le pendenze legali il prima possibile”. E poi chiede: “se è il ministero che segue gli atti del decreto, perché i danni li paga il comune?“.