Lunga intervista di Demi Arena a Gazzetta del Sud. L’ex Sindaco di Reggio Calabria ripercorre vari fatti del passato remoto e più recente, ma offre anche il suo punto di vista su presente e futuro. Si parte da “Reggio penultima per Qualità della vita. Non sono sorpreso, la classifica è la naturale conseguenza della conclamata inettitudine amministrativa che ha caratterizzato la breve gestione Commissariale e le due successive Amministrazioni che si sono succedute, i cui risultati sono tristemente tangibili. Oggi Reggio è una città degradata, dove la qualità della vita non è degna di un paese civile. Purtroppo temo che l’inadeguatezza dell’attuale compagine amministrativa possa determinare condizioni di arretratezza ancor più gravose”, ha affermato.
A cosa si riferisce Demi Arena? Alle risorse PNRR. “Credo che rappresentino un’occasione epocale. Le classi dirigenti locali che non riusciranno a sfruttare questa opportunità, determineranno condizioni di arretratezza. Purtroppo ritengo che l’attuale classe dirigente non sia in grado di disegnare il futuro della città”. “Se mi manca la politica? Io ho sempre fatto politica e sto continuando a farla. L’ho fatta da ragazzo, poi da amministrazione e ora da semplice cittadino. Se poi si intende se mi manca la partecipazione al cosiddetto ‘agone politico’ rispondo secco: assolutamente no!”, aggiunge. Si rimane al passato, ma un passato ancora più lontano. Arena infatti ripercorre la Reggio degli anni ’70, cita i moti di Reggio, la ‘ndrangheta, lo scippo del capoluogo, l’abusivismo edilizio, l’esodo dei suoi figli migliori, “una delle cause principali della profonda crisi sociale e politica che ci attanaglia”.
Tornando al presente, anzi guardando al futuro, Arena vede un “processo di declino complessivo irreversibile” in atto “da più di un decennio”. Però pensa che il civismo oggi “sia l’unica strada percorribile. Con grande amarezza constato l’assenza della benché minima traccia di politica, vedo rappresentanti di partito concentrati solo su sterili strategie di posizionamento per avere un ruolo garantito. Esiste una vera e propria commistione tra i vari schieramenti”.
E così entra nel dettaglio delle due fazioni politiche: “La Sinistra, dopo aver compiuto il misfatto con lo scioglimento del Comune e l’ingiusta condanna a Scopelliti, non è stata capace di proporre una valida alternativa mandando allo sbaraglio un manipolo di giovani inesperti e inadeguati che hanno miseramente fallito causando danni ingenti e irreparabili. Della Destra, invece, non c’è più traccia. FdI ha abbandonato Reggio, puntando su personaggi che con quel mondo non hanno mai avuto niente a che fare, proponendo addirittura candidati provenienti da Sinistra”.
Tornando al passato, ma più recente, Arena definisce il “famigerato buco di bilancio come il ‘Grande Imbroglio’, il più mastodontico raggiro perpetrato ai danni dei cittadini nella storia di Reggio Calabria, grimaldello utilizzato dalla Sinistra per delegittimare, annientare, spazzare via l’avversario politico”. E poi entra nel dettaglio: “L’Amministrazione Comunale del tempo, dopo aver accertato il deficit di bilancio in 118 milioni di euro, aveva intrapreso un percorso virtuoso che avrebbe consentito, nell’arco di tre anni, il ripianamento senza dover ricorrere all’aumento dei tributi e senza tagliare drasticamente i servizi, così come è invece avvenuto da oltre 10 anni. Il mio esecutivo aveva individuato tre precise direttrici, ma queste state abbandonate sia dai Commissari sia dalle due Amministrazioni. Sarebbe materiale da porre all’attenzione della Corte dei Conti”.
E poi conclude: “Se penso che Scopelliti tornerà a fare politica attiva? Lo spero per la città, ma è una decisione che spetta solo a lui e alla sua famiglia. Nessuno può decidere al suo posto”.