Il fastidio di pensare – Per grazia ricevuta

La grazia del presidente degli Stati Uniti al figlio che rischiava una condanna piuttosto pesante rappresenta in quel contesto culturale un episodio affatto nuovo

StrettoWeb

La cultura italiana, diceva Edward Banfield che la aveva studiata sul territorio, è una cultura di tipo amorale e familista: intanto pensiamo alla famiglia, e domani si vedrà. Per questo qui nessuno si è mai scandalizzato più di tanto per le leggi a uso e consumo personale che ogni tanto il parlamento tira fuori. Ma la grazia del presidente degli Stati Uniti al figlio che rischiava una condanna piuttosto pesante rappresenta in quel contesto culturale un episodio affatto nuovo oltre che uno dei momenti più bassi della secolare storia democratica di quel paese.

Dal punto di vista della legge il presidente ha fatto quello che era nei suoi pieni poteri

Non che ci sia, naturalmente, un problema di legalità. Dal punto di vista della legge il presidente ha fatto quello che era nei suoi pieni poteri. Ma le azioni di chi ha grandi responsabilità politiche non si misurano solo con questi parametri, e non devono trovarsi solo dentro il perimetro della legge, ma anche dentro quello del sentire morale. E non siamo sicuri che gli americani pongano il core ‘e papà al di sopra di quello della giustizia. E deglutiscano facilmente il sospetto che chi ha le di spalle coperte possa permettersi ogni cosa. Che magari sarà anche vero, ma non bisogna sbatterglielo in faccia.

La democrazia americana in due secoli e mezzo di cattivi momenti ne ha trascorsi parecchi. Neanche lì sono sempre stati tutti d’accordo che ognuno vada messo sullo stesso piano e più di una volta qualcuno ha pensato di risolvere i problemi facendo ricorso ai proiettili, che tra tutti è il metodo più sbrigativo. Ma anche nei momenti di confusione la democrazia americana si è sempre dimostrata sana e nessuno ha mai pensato di fare ricorso all’uomo forte, che è l’antica tentazione degli Stati fragili. Le leggi forse non sono sempre un granché e il parlamento magari non sarà composto dagli uomini migliori, ma nessuno ha mai pensato che qualche guida illuminata avrebbe risolto tutto. Le democrazie, si sa, sono Stati delicati, ma quella che è la loro fragilità rappresenta anche la loro grandezza. Di sicuro non sarebbe stato neanche immaginabile un attentato contro i satrapi sovietici, o i gerarchi cinesi o quelli delle teocrazie islamiche e via dicendo. E certo in quegli stessi Stati neanche si può immaginare la satira verso i vertici politici, mentre l’America da sempre riempie di sberleffi i suoi presidenti. È incredibile come i vertici di uno degli Stati più potenti del mondo siano stati costretti a dimettersi per un’inchiesta giornalistica, o siano stati costretti a subire le burle della nazione per una scappatella con la segretaria. Riuscite a pensare la stessa cosa di un Mao, o di un Khomeini, o di uno Stalin che a Yalta si stupiva che Churchill accettasse di abbandonare il potere solo perché aveva perso le elezioni, lui che aveva una teoria tutta sua su come liberarsi della concorrenza?

Il gesto di Biden infrange apertamente quella barriera morale

Ma tutto questo si muoveva dentro un confine morale preciso e chi sapeva di giocare sporco, se scoperto, abbandonava la partita a capo chino. Ora il gesto di Biden infrange per la prima volta apertamente quella barriera e rischia di importare nel paese erede di Calvino un cattivo vizio che rischia di diventare, come tutti i vizi, prorompente e devastante. Non a caso subito Trump, primo presidente candidato ed eletto (ed è tutto dire) nonostante un processo in corso, più che scandalizzarsi per la cosa in sé vede piuttosto come poterla sfruttare perché gli fornisce un comodo precedente allorquando se ne potrebbe servire lui stesso.

La vita morale impone delle regole terribilmente fastidiose, ma una volta che si smarriscono per strada la vita diventa straordinariamente comoda. Ecco perché al di fuori dell’orgoglio e della vergogna quel germe una volta introdotto ha il potere di corrodere lentamente e di fare marcire un’intera società. Secondo il principio che noi italiani che di queste cose siamo navigati conosciamo bene, se una cosa la hanno fatta anche gli altri allora tutto diventa improvvisamente lecito: un ladro più un altro ladro non fa due ladri ma zero ladri. La storia finora aveva dimostrato che tra Calvino e la Chiesa era stato il primo a vincere la battaglia della modernità, ma al prezzo di una morale fastidiosa e arida. Ma nei momenti di decadenza il malcostume mostra tutto il suo potere seducente. E così le società sonnolente cominciano dapprima a chiudere un occhio e poi, quando ci si è abituati a non riaprirlo si chiude anche l’altro. Fino a che si finisce di vedere ogni cosa.

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