E’ tornato a parlare, Giacomo Modica, dopo due mesi. Due mesi in cui è stato in silenzio, mentre su Messina e sull’ACR cadeva di tutto. La situazione continua a non essere rosea, senza una dirigenza e con una classifica precaria, ma il tecnico dei biancoscudati ha preferito proseguire il suo cammino in panchina, nonostante in questi giorni avesse maturato l’addio.
Oggi ha spiegato i motivi del lungo silenzio: “sono rimasto in silenzio perché tutto quello che dico viene strumentalizzato. Prendo palate di merda da tre mesi a questa parte. Se sui social mi si augura la morte non mi sta più bene: in molti pigiano due tasti e ci infangano. Accetto le critiche sul tecnico ma non sull’uomo, che spesso è stato infangato. I tifosi invece vanno rispettati, così come la loro scelta, anche se non la condivido”.
Dai motivi del silenzio a quelli dell’ennesimo strappo ricucito, l’allenatore spiega perché alla fine ha deciso di continuare: “mi ero messo da parte, rinunciando ai miei emolumenti, già un mese fa. Questo perché non ero sicuro di rimanere, ma se non ci fossero state le condizioni non avrei proseguito”, ha precisato. Le condizioni, ovviamente, sono anche i rinforzi sul mercato: “se non rinforziamo come si deve la squadra che ci stiamo a fare qui? Il presidente mi ha garantito che lo farà”.
Il confronto con Sciotto, quindi, stimolo a proseguire: “dobbiamo sederci e vedere come intervenire a partire dall’1 gennaio, dobbiamo avere le idee chiare. Sciotto mi ha assicurato che opererà degli acquisti, migliorando questo gruppo possiamo salvarci. L’ho invitato a parlare e a non stare sempre in silenzio. È lui che investe, gli suggerirò chi può essere utile per noi. Io posso parlare di me e del gruppo. Non ho più niente da perdere, conosco questi ragazzi”.