Il modello Messina di risanamento portato avanti dall’Ufficio Commissariale è stato protagonista a Città in scena, il Festival della rigenerazione urbana promosso da Ance-Associazione Mecenate 90 e Fondazione Musica che si è concluso ieri nell’Auditorium della Musica di Roma. “Messina: dalla baraccopoli alla città del futuro” è il tema dell’intervento esplicativo di un progetto di rigenerazione urbana che interessa un’area di oltre 230 mila metri quadrati e che ha tutte le caratteristiche per essere tra i più interessanti in Europa.
E’ stato il sub commissario al risanamento delle baraccopoli di Messina Marcello Scurria ad illustrare lo spirito che anima un approccio multidisciplinare che va oltre la questione abitativa e guarda ad un nuovo modo di vivere la città. Anche la riqualificazione è un primo passo verso progetti innovativi che investono sulla rigenerazione di porzioni di territorio lasciate nel degrado.
E’ in questa direzione che va il progetto Ca-Bis che l’architetto Grazia Marullo (coordinatrice del settore tecnico dell’ufficio commissariale) e la professoressa Francesca Moraci (docente di urbanistica all’Università Mediterranea di Reggio Calabria) hanno illustrato nelle linee generali all’attenta e qualificata platea di Città in scena.
L’idea progettuale è quella di avviare un importante processo di rigenerazione nella vasta area Camaro-Bisconte creando piccoli quartieri green dotati di servizi e di spazi per la fruizione e la socialità. Gli interventi di rigenerazione urbana prevedono un protocollo d’intesa con l’Agenzia del Demanio proprietaria di alcune aree ed il coinvolgimento successivo di più attori pubblici e privati.
“A Messina possiamo sperimentare la rigenerazione anche a livello europeo –ha dichiarato il sub commissario Marcello Scurria – Abbiamo aree, risorse, capacità di creare modelli da replicare. Il nostro è un progetto ambizioso ma il dato di partenza è quello di baraccopoli diffuse nel centro città, quindi vogliamo far sì che da periferia dell’impero si arrivi al riscatto di una città che da quasi 80 anni convive con questa contraddizione. Oggi siamo fermi alla riqualificazione ma con il progetto Ca-Bis vogliamo andare oltre, pensando alla rigenerazione e lo facciamo anche con il coinvolgimento dei cittadini interessati che molto spesso chiedono di restare lì dove sono vissuti”.