I sostenitori della realizzazione del Ponte sullo Stretto che gestiscono la nota e seguita pagina Facebook “Strait of Messina Bridge” spiegano perchè le demolizioni delle abitazioni in relazione alla costruzione dell’opera “sono una cosa buona e giusta“. “Ognuno di noi immagino debba essere felice se possiede una casa. Immagino quanto si possa essere felici se di case se ne possiedono addirittura due, considerando che a Messina il 95% del patrimonio immobiliare e in mano al 5% della popolazione. Detto questo è un dato di fatto che le 100 abitazioni che andranno giù al complesso Margi (non vi fate ingannare dal complesso della foto con piscina che è soltanto un complesso che esso denominato Margi, ma solo limitrofo), il 57% sono seconde case”.
“Come si vede nel disegnino che vi sto allegando, la cubatura di queste abitazioni è stata almeno raddoppiata in virtù delle sanatorie che si potevano fare negli anni ‘70 e ‘80 allorquando le costruzioni a Messina erano una benedizione di Dio: si poteva fare quello che si voleva, anche costruire in riva al mare ed in barba a tutte le ZPS che all’epoca neanche esistevano Ma c’è di più. Non siamo sicuri che tutti quanti abbiano portato catastalmente i loro depositi C7 e le loro mansarde C2 ad abitazione signorile A2, pertanto è possibile che alcuni loro abbiano per quarant’anni pagato decine di migliaia di IMU in meno. Dite che questo sarebbe stato un furto ai danni dell’Agenzia delle entrate e del Comune? Beh sì lo credo anch’io”.
“Adesso tuttavia, molti di loro in processione agli uffici che la Stretto di Messina ha istituito presso il Palacultura sono andati a chiedere di quantificare una adeguata indennità di esproprio, come sapete in Italia l’indennità con le nuove regole si calcola in base al prezzo dell’osservatorio del mercato immobiliare. Qualcuno tra loro non è rimasto soddisfatto tanto da minacciare opposizioni al TAR, perché lo ricordiamo l’opposizione al TAR serve soltanto a quantificarne una diversa indennità di esproprio, rinunciando peraltro alla volontaria cessione che avrebbe fruttato un 10% in più e ai 30.000 € promessi dalla società per spese di trasloco. Vi ho detto quello che vi dovevo dire. ABIPP E credetemi a me questi signori non fanno per nulla pena come sento dire in giro, vorrei essere io al loro posto”.