La classifica sulla Qualità della Vita del Sole 24 Ore sta catalizzando l’attenzione a Reggio Calabria. I motivi sono ben noti: la città dello Stretto è ultima. Il Sindaco Falcomatà e la Maggioranza hanno minimizzato, attaccando il quotidiano, i parametri e i metodi, mentre l’opposizione ha criticato fortemente l’Amministrazione. Detto ciò, al di là dei problemi ben noti a Reggio, la situazione non è delle migliori neanche nelle altre Province. Dopo il 100° posto, ben quattro calabresi. L’unica fuori, al 90° posto, è Catanzaro, la migliore della Regione.
Qui di seguito analizzeremo, indicatore per indicatore, com’è la situazione delle quattro Province calabresi, considerando che Reggio è già stata approfonditamente analizzata.
Ricchezza e Consumi
Crotone ha la maglia nera in questo indicatore. E’ ultima per depositi bancari, con 9,1 migliaia di euro pro capite in media per le famiglie consumatrici, unica a rimanere sotto le 10. Male anche per quanto riguarda la spesa delle famiglie: anche qui l’ultimo posto dei pitagorici per consumo di beni durevoli. Penultimo, invece, è il piazzamento per famiglie con Isee basso: più della metà delle famiglie hanno un Isee inferiore ai 7 mila euro. Questo dato, ovviamente, non considera il lavoro nero e quindi le dichiarazioni mancanti di chi non è registrato con un regolare contratto di lavoro. 103°, poi, posto per retribuzione media annua.
Anche Cosenza va maluccio: è penultima nel parametro “Valore aggiunto per abitante” (migliaia di euro a valori correnti), 103ª per numero di pensionati con assegni bassi, inferiore ai 500 euro mensili (lordi, con una percentuale del 14,7%) e terzultima per retribuzione media annua. Ultimi posti qui condivisi con Crotone e anche Vibo, a dimostrazione del tasso di povertà della Regione. Vibo va anche male, sempre come Crotone, sul pagamento delle fatture entro i 30 giorni.
Affari e lavoro
Il tasso di occupazione è tra i peggiori non solo a Reggio, ma anche a Crotone: la percentuale è del 44%. Una conseguenza è legata ai pochi laureati e ai cittadini con pochi titoli: la città pitagorica è penultima, nella fascia tra i 25 e i 39 anni, con 16,2% di laureati e altri titoli terziari. Crotone, dunque, è la seconda città in Italia per minor numero di laureati. Male ancora Vibo: bassa la percentuale di mancata partecipazione al lavoro (34,7%).
Demografia, salute e società
Anche in questo indicatore c’è Crotone tra le peggiori, senza considerare ovviamente Reggio. La città pitagorica è 103ª per mortalità evitabile (tasso di 23,3%) e terzultima per saldo migratorio totale, un triste dato che la avvicina a Reggio. Sono, queste, le due città calabresi in cui vanno via più giovani. Crotone è però anche una delle città con la più bassa età media al parto (31,4 nello specifico). La qualità della vita delle donne peggiore, inoltre, è a Crotone. Poco prima, poi, c’è Vibo. Sul campo della sanità, Cosenza ha la maglia nera in Calabria, con il 25,5% di emigrazione ospedaliera, mentre Vibo Valentia è tra le ultime per la presenza di medici specialisti: sono 20,9 per ogni 10 mila abitanti.
Ambiente e servizi
Crotone va male non solo per qualità della vita delle donne, ma anche per qualità della vita di bambini, giovani e anziani. La città pitagorica è anche tra le ultime per raccolta differenziata, con una percentuale del 28%. Disastro anche per rischio alluvione e indice di fragilità urbana. Cosenza è invece 103ª per distribuzione dell’acqua, con il 33,6% di efficienza delle reti dell’acqua, un dato bassissimo rispetto al 90,6% di Pavia, primo.
Giustizia e sicurezza
Qui c’è un primato, doppio, a Vibo e Crotone, per furti con destrezza. La percentuale è bassissima, ogni 100 mila abitanti. Malissimo invece Crotone e Cosenza sul fronte incendi (105° e 106° posto con 43,3% e 45,1%). Silente nei precedenti indicatori, senza infamia né lode, spicca poi Catanzaro, 105ª per delitti mortali denunciati e ultima per indice di litigiosità. Cosenza è poi anche 103ª per quanto riguarda la mortalità stradale in ambito extraurbano.
Cultura e tempo libero
Qui c’è una curiosità, che spicca eccezionalmente: Crotone è seconda per ingressi medi agli spettacoli. Un dato probabilmente “drogato” dalle tantissime presenze allo scorso Capodanno Rai, svoltosi proprio nella città pitagorica. Crotone tra i primi posti anche per amministratori comunali con meno di 40 anni e per aree protette (5° posto con un tasso del 43%.
Dati eccezionali però, dicevamo, anche perché la stessa Crotone è poi agli ultimi posti per offerta culturale (insieme a Vibo), per la presenza di piscine, palestre e centri benessere (meno di una ogni 10 mila abitanti, nello specifico lo 0,93), per partecipazione elettorale (solo il 33,8%) e per indice di lettura, con 3,32 copie diffuse ogni 100 abitanti. Elemento condiviso con Cosenza (3,38). Vibo, oltre che per l’indice di lettura, anche male per quello di sportività