Reggina-Locri 3-2, succede di tutto nel pazzo pomeriggio del Granillo: doppio svantaggio, poi la rimonta

0-2 all'intervallo, 3-2 finale: la Reggina vince dopo una pazza rimonta contro il Locri di Ciccio Cozza

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Un pomeriggio pazzo nel giorno dell’Immacolata. Come a Licata l’anno scorso, oggi al Granillo la Reggina va sotto di due reti e poi vince per 3-2 contro il Locri di Cozza. Un’ora di gioco inguardabile, poi un episodio che la riapre e la rimonta finale all’arrembaggio, al netto di un avversario stanco e senza cambi per 88 minuti (operati solo negli ultimi minuti, prima del recupero).

La partita

Il primo tempo è l’emblema del nulla cosmico. Peggio del secondo tempo contro il Pompei, peggio di Caltanissetta e peggio della gara di Coppa di mercoledì. Non c’è nulla: idee, gioco, intensità, voglia, palleggio, impegno, conclusioni verso la porta. Completamente niente. E così il Locri, come l’Enna, al primo affondo trova il gol. Ci mette un quarto d’ora: Pelle vince un contrasto e va dritto in porta. E’ 0-1. Cala il gelo sul solito Granillo vuoto: anche il tifo organizzato stacca gli striscioni e abbandona il settore di Curva prima e lo stadio poi, continuando la protesta fuori dall’impianto. E intanto la squadra di Cozza trova il raddoppio, con Aprile. E’ il sigillo su un primo tempo disastroso, indecente, il punto più basso della stagione e forse della storia recente. La prima frazione si chiude tra i fischi dei tifosi rimasti allo stadio.

Nella ripresa Trocini opera subito un doppio cambio, inserendo Renelus e Curiale per Urso e Barranco, che ci avevano raccontato essere un bomber da 30 gol. Non succede molto altro rispetto a prima, in termini di piglio, ma è nei momenti “morti” che un episodio, un piazzato, una sostituzione, può ribaltare tutto. Ed è quello che accade: piazzato di Barillà, Girasole di testa fa 1-2 e la riapre. Perché sì, ora, al primo sussulto dopo un’ora di gioco e di nulla, la partita è clamorosamente riaperta e la Reggina ha l’inerzia dalla sua. Inerzia che, come lo scorso anno a Licata, sfrutta al meglio e dopo poco trova il pari. Protagonista, ancora una volta, capitan Barillà, che trova il gol dopo l’assist dell’1-2: i meriti però, questa volta, sono di Ndoye, che ruba palla e poi serve in mezzo il centrocampista. Risultato di nuovo in parità e ancora mancano oltre 20 minuti. Per la Reggina, per come si era messa, è già un miracolo.

Il finale è in parte già scritto, considerando gli umori delle due squadre. Un Locri tranquillo e in gestione va in palla, anche perché stanco, mentre la Reggina prende invece fiducia e – sfruttando i cambi – si butta a capofitto alla ricerca del gol. Ragusa prima e Curiale poi sbagliano in maniera clamorosa, ma l’ex Messina non sbaglia al secondo tentativo e con un bel gesto tecnico trova la rete del 3-2. Un quarto d’ora di spinta è bastato, alla squadra di Trocini, per ribaltare una partita rocambolesca e cancellare i 60 minuti più brutti forse dell’ultimo anno e mezzo. Dal canto suo il Locri paga l’inesperienza e una gestione dei cambi da decifrare: Cozza, infatti, ha aspettato l’88’, dopo il gol del 3-2 locale, per operare quattro cambi. Per 88 minuti, nessun cambio, con la stessa squadra in campo – che aveva dato tanto – dal primo minuto.

Dal punto di vista psicologico, da capire se questo successo – per come arrivato – possa rappresentare una vera svolta. In termini di classifica, la vetta è a -4, per via del pari del Siracusa al fotofinish a Paternò, mentre Vibonese e Sambiase rimangono in scia.

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