Reggina, Ripepi: “i mestieranti sono pronti a lasciare la nave. C’è chi mi ha augurato la morte. E i lecchini…”

Il Consigliere Comunale Massimo Ripepi torna a parlare di Reggina, mantenendo la sua linea dura nei confronti di politica e proprietà amaranto

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“Circensi e mestieranti del calcio pronti a lasciare la nave amaranto”. E’ il titolo di una nuova diretta di Massimo Ripepi sulla Reggina, a qualche ora dall’ennesimo deludente pari di ieri, quello in casa della Nissa, a Caltanissetta. “Non è cambiato niente rispetto a due anni fa. La vittoria e il pareggio non cambiano nulla, la situazione è oltremodo chiara. Si sta realizzando la frase di Brunetti e Falcomatà sui 10 anni di Serie D. Perché loro sono comunisti, sono contro i capitalisti, i capitali, e per questo hanno scartato un miliardario certificato col fuoco (Bandecchi, ndr) scartando un benestante presuntuoso (Ballarino, ndr). Il tifoso ha sempre ragione: qui non c’è niente da fare, manca il carburante. Dobbiamo capirlo e io per questo lo ripeto. Questa proprietà è nata dalla scelta di una società amica di Califano, un Consigliere di Italia Viva, stesso partito di Brunetti. Doveva fare il Presidente il fratello di Califano, poi l’ha fatta Minniti”.

“Poi ci sono i mestieranti, come i due del circo, che mi hanno augurato la morte. Io ho le registrazioni e mi sto muovendo. Io sono sempre per l’assoluta libertà di espressione, ovviamente nei limiti previsti della Legge. Questi mestieranti lo fanno per mestiere, per lavoro. I due del circo di Radio Ballarino hanno anche ammesso di andare a cena col Presidente. Loro sono i lecchini di Ballarino e quando la nave starà per affondare – già sta accadendo, anche dopo il pari di oggi – saranno i primi ad abbandonarla. Vedrete. Saranno i primi a scappare”.

“Si sta concretizzando sempre di più quello che avevamo detto la maggior parte delle persone: cioè che con quella scelta Brunetti e Falcomatà hanno distrutto anche la Reggina, dopo la città. Oggi non si vincerebbe neanche con Guardiola. Contano i soldi, la capienza economica, lo dice il calcio. In Italia vincono sempre le solite. In Serie D Ballarino potrebbe gestire il Canicattì o il Locri. Quest’anno ci sono squadre guidate da Presidenti miliardari: Scafatese, Enna, Nissa, Pompei”. 

“La colpa è dell’arbitro per il pari di oggi? E quando ce l’hanno regalato? Ora la colpa è dell’arbitro? La realtà è quella che hanno raccontato tanti addetti ai lavori, come ad esempio Gabriele Martino o Belardi”, ha aggiunto il Consigliere.

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