Nella notte tra giovedì e venerdì è stata imbrattata con una scritta (poi ripulita) la facciata del Museo Archeologico di Reggio Calabria e l’autrice del gesto è stata fermata, portata in Questura e denunciata. Ai microfoni di StrettoWeb, Angelita Russo, spiega i motivi del gesto: “mi assumo le responsabilità di quanto fatto che non è stato assolutamente un atto vandalico. La mia è una protesta dopo mesi di grande esasperazione”.
“Mio padre lo scorso anno è morto al GOM per negligenza, rimanendo per ben 5 giorni su una barella. Dopo le nostre denunce, la magistratura ha deciso di non procedere e sostanzialmente ha archiviato il tutto”, racconta dispiaciuta Russo. “La sanità in Calabria non funziona e non riesce a dare risposte chiare ai pazienti che sono in difficoltà“, rimarca Russo. “Vorrei sottolineare che in città si stanno spendendo tantissimi soldi comunitari per il Natale, forse l’amministrazione comunale avrebbe dovuto guardare le esigenze reali dei cittadini usando un po’ di etica e moralità”, conclude Russo.