Ha patteggiato 11 mesi, con pena sospesa e sospensione della patente per 2 anni, Rosario Gioacchino Marino, il 39enne che alla guida del carro attrezzi ha provocato, il giorno di Pasquetta, in contrada Lago Sottano, la morte del motociclista Calogero Pace, 30 anni, di Serradifalco. E’ stata la manovra alla guida del carro attrezzi, eseguita in retromarcia per immettersi sulla provinciale, l’unica causa che ha determinato lo schianto.
Per questo il giudice Graziella Luparello del tribunale di Caltanissetta ha accolto la richiesta di patteggiamento avanzata al termine delle indagini preliminari dalla difesa di Marino. I familiari di Calogero Pace, assistiti da Giesse risarcimento danni, gruppo specializzato nel risarcimento di incidenti mortali, sono stati affiancati nel procedimento penale dall’avvocato fiduciario Rita Parla.
“Sarebbe bastato fare la manovra all’interno del piazzale della carrozzeria, per poi immettersi correttamente sulla provinciale, e oggi Calogero sarebbe ancora qui, circondato dall’amore dei propri cari” sottolinea Diego Ferraro, responsabile di Giesse Canicattì. Secondo quanto ricostruito sia dai tecnici cinematici di Giesse che dal consulente tecnico della Procura, l’ingegner Girolamo Vitellaro di Caltanissetta, “la causa del tragico incidente è da ricondurre esclusivamente al comportamento di guida tenuto dal conducente dell’autocarro, il quale, con la sua guida imprudente e negligente, effettuava una manovra di immissione su una strada pubblica in retromarcia senza dare la dovuta precedenza al motociclo che stava sopraggiungendo, il cui conducente non ha violato alcuna norma che regola la circolazione stradale (viaggiava a una velocità di ben 16 chilometri orari inferiore al limite presente lungo quel tratto)”.
Calogero Pace stava rientrando a casa per il pranzo di Pasquetta con i propri familiari, attorno alle 13.40, al termine di un giro sulla sua amata Kawasaki Z900 quando all’improvviso, percorrendo contrada Lago Sottano si è visto spuntare davanti il retro del carro attrezzi della carrozzeria Marino. Nonostante il motociclista viaggiasse a velocità ridotta, il tentativo di evitarlo è risultato purtroppo vano, con l’urto fatale contro lo spigolo sinistro del mezzo che ha fatto carambolare la moto contro il muretto del ciglio della strada, causando la caduta violentissima del povero Calogero. Inutili, purtroppo, i tentativi di soccorso con la corsa disperata verso l’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, dove i sanitari non hanno potuto far altro che dichiarare il decesso del giovane.
“La famiglia Pace è rimasta molto addolorata dai soli 11 mesi di pena comminata a Marino a seguito del patteggiamento – sottolinea Ferraro di Giesse – Con ammirevole compostezza hanno preso atto di questa, per loro dolorosa, decisione che, comprensibilmente, percepiscono come un’ulteriore “ingiustizia” nei confronti del loro povero Calogero e non ritengono adeguata a fronte della perdita della vita di un incolpevole giovane di soli 30 anni”.
“In questi mesi, oltre al terribile dolore vissuto, – conclude Ferraro – hanno poi dovuto affrontare anche diversi commenti assurdi e del tutto immotivati da parte di persone che, soprattutto sui social, si sono spinte ad addossare al povero Calogero colpe che non ha mai avuto; la verità – accertata in maniera certosina nel corso delle indagini – è che Calogero ha perso la vita solo per la manovra sconsiderata posta in essere dal Marino e speriamo che ciò spinga a riflettere maggiormente ciascuna di queste persone, tanto brave a scrivere post sui social e a dare giudizi o ad attribuire ingiustificatamente responsabilità, su disgrazie che, per loro fortuna, non le hanno sfiorate”.