Le restrizioni “Tele Meloni” allo share della Rai, la fuga di Amadeus verso n(u)ove mete più libere ed inclusive: una combo che rischiava di costar cara al Festival di Sanremo 2025, secondo gli addetti ai lavori, soprattutto quelli di una certa parte politica. Eppure, lo spettacolo canoro che si terrà dall’11 al 15 febbraio all’Ariston si presenta atteso ed entusiasmante come sempre.
Se Amadeus ha avuto il merito di svecchiarne il format costruendo un modello vincente, è anche vero che Carlo Conti, alla quarta edizione da direttore artistico, ha avuto la furbizia di apportare solo qualche correttivo mantenendone la base che ha permesso, negli ultimi anni, di avvicinare una grande fetta di pubblico al Festival (soprattutto i più giovani) rendendolo virale anche sui social.
Il cast di primo livello, ben bilanciato fra generi, popolarità e capacità di attrarre un pubblico eterogeneo, la presenza di tanti co-conduttori e super ospiti famosi, sembrano aver convinto l’opinione pubblica e anche gli investitori.
Aumentati tra il 7% e il 12% (a seconda delle lunghezze) i prezzi netti (e non trattabili) degli spazi pubblicitari di Sanremo 2025 che stanno andando a ruba. Il Festival di Sanremo 2024 ha raccolto circa 60 milioni: con l’aumento del 7% si arriverebbe sui 65 milioni, anche al netto di una percentuale di ascolti leggermente più bassa in previsione.
Confermato, inoltre, l’evento “Tra palco e città” che porterà Sanremo 2025 anche fuori dall’Ariston. A Piazza Colombo, presso il Suzuki Stage, si esibiranno: Raf, Big Mama, Ermal Meta, Benji & Fede, Tedua.