Si è svolta nella giornata del 27 gennaio c.m., come designata dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, la Giornata della Memoria che ha visto l’incontro con l’autrice Daniela Palumbo.
Tutte le classi della Scuola Secondaria di Primo Grado “Spanò-Bolani” infatti, dopo avere affrontato il tema triste e drammatico dell’Olocausto e dei campi di concentramento attraverso attività in classe e attraverso la lettura dei volumi “Le valigie di Auschwitz” e “Vogliamo la luna” sempre di Daniela Palumbo, hanno avuto la possibilità di confrontarsi con l’autrice in un dibattito attento, coinvolgente ed emozionante su un tema storico e sociale, come la stessa autrice ha più volte sottolineato nel corso dell’incontro, che ha rappresentato un terribile crimine contro l’umanità.
Ed ecco quindi che dallo scorrere delle pagine dei volumi sono emerse le storie di Carlo, che adora guardare i treni e decide di usarli come nascondiglio; di Hannah, che da quando hanno portato via suo fratello passa le notti a contare le stelle; di Émeline, che non vuole la stella gialla cucita sul cappotto; di Dawid, in fuga dal ghetto di Varsavia con il suo violino. Le storie di quattro ragazzini che, in un’Europa dilaniata dalle leggi razziali, vivono sulla loro pelle l’orrore della deportazione. Particolarmente attenti ed interessati i discenti che hanno interagito con l’autrice in un continuo ed attento scambio comunicativo e di riflessione portando inoltre le loro attività prodotte in classe a testimonianza della forte sensibilità verso una serie di eventi storici e drammatici che purtroppo appartengono alla memoria collettiva dell’Europa.
Tra le belle e spontanee riflessioni da parte dei ragazzi è anche emerso che ricordare e commemorare le vittime della shoah non significa inoltre trascurare altri genocidi, né tantomeno stabilire inutili ‘priorità’ tra stermini e dolori di un popolo piuttosto che di altri popoli. Il giorno della memoria non è un omaggio alle vittime, ma semplicemente un riconoscimento pubblico e collettivo di un fatto particolarmente grave di cui l’Europa è stata capace, e a cui l’Italia ha attivamente purtroppo collaborato.
Particolarmente entusiasta il Dirigente Scolastico dell’I.C. “De Amicis-Bolani” dott. Giuseppe Romeo che ha sottolineato nel corso del suo significativo intervento, come la scuola quale istituzione educante debba svolgere ruolo assolutamente centrale nell’impegno educativo nella lotta contro ogni forma di barbarie e discriminazione evidenziando inoltre come il ricordo delle atrocità del passato debba tradursi in un impegno concreto contro l’odio, l’intolleranza e ogni forma di razzismo.