“C’è crisi e crisi del commercio” ma una disamina per mettere in campo una pianificazione o strategia è d’obbligo come le proteine nella dieta. Come si sta sviluppando il profilo socio – economico della Città dello Stretto? A giudicare dal numero degli sbarramenti di negozi nell’ultimo anno e per l’esattezza semestre (dalla vendita al dettaglio al piccolo bar o trattoria che non ce la fa più a compensare le spese con gli introiti) è il profondo dispiacere dei proprietari d’azienda che si impenna perché questi devono dire addio alla loro creatura, magari custode dei ricordi di famiglia e di una comunità che è cresciuta facendo acquisti in quel negozio o andando a consumare la sua prima colazione o il suo drink con gli amici in quel locale tutti i giorni o ancora a festeggiare un evento memorabile della propria esistenza.
Con l’assessore delegato alle Attività Produttive di Palazzo Zanca, Massimo Finocchiaro abbiamo affrontato sempre in esclusiva di StrettoWeb le problematiche che concernono i gestori di un’attività commerciale con logico riflesso su quelle legate al Food & Beverage. Non c’è sempre da colpevolizzare o meglio da responsabilizzare la politica territoriale che fa capo al Management Basile ma, a volte, è necessario attivare degli incentivi finanziari con i soggetti competenti dalla Camera di Commercio di Messina alle Amministrazioni fino agli enti di formazione per dispensare una professione artigiana piuttosto che moderna e digitale, visto che spesso sono gli artigiani a sopperire in questo indebolimento del commercio. Le ragioni per cui si decide, la maggior parte della volte, con dolore e disagio di abbassare le saracinesche del proprio negozio definitivamente, spaziano dall’impossibilità di traferire il testimone ai propri figli o collaboratori di una vita fino alla incapacità di resistere ai colpi del circuito di vendita telematica – il cosiddetto e-commerce dall’abbigliamento agli accessori ai mobili o alla tendenza e forse abuso delle consegne a domicilio per i punti di ristoro quotidiano (dalla pizzeria al sushi).
Alla nostra domanda su come si intenda supportare i protagonisti di questa vicenda che raduna varie categorie professionali, l’assessore Finocchiaro si pone nelle condizioni di poter favorire start up e giovani in cerca di una occupazione che stabilizzi nel futuro e di una nuova professionalità per fare impresa attraverso dei budget, simili al pregresso “Resto al Sud”, che pare siano già nelle disponibilità dei progetti da avviare a breve, nell’arco di un paio di mesi. Per darne un accenno per poi ascoltare i dettagli nell’intervista video realizzata con StrettoWeb, si tratta di stanziamenti di 60 – 70mila euro a fondo perduto per far partire un’azienda. E poi naturalmente si riprenderò un canale già suggerito dall’ex sindaco Cateno De Luca riguardo alla nascita e alla potenzialità di una Scuola degli Antichi Mestieri, probabilmente con la nuova denominazione “Bottega dei Saperi”.