Messina, la verità di Lino Santoro a StrettoWeb: “io non ho mai chiuso”. E si commuove… | VIDEO

Ai microfoni di StrettoWeb uno dei titolari delle più antiche gelaterie - pasticcerie di Messina che ha sulle spalle oltre un secolo di storia "si confida" e rivela addirittura i suoi sogni nel cassetto vincolati ad una svolta del Comune

  • lino santoro bar messina
    Foto Salvatore Dato / StrettoWeb
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    Foto Salvatore Dato / StrettoWeb
  • piazza cairoli
    Foto Salvatore Dato / StrettoWeb
  • stroili messina
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  • stroili messina
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StrettoWeb

C’è commozione nelle dichiarazioni rilasciate in esclusiva a StrettoWeb da parte dell’imprenditore peloritano Lino Santoro che per una vita ha gestito il bar – gelateria – pasticceria che portava il suo cognome, insieme a suo fratello, nel ventre di Piazza Cairoli fino allo scorso ottobre, per poi lasciare andare la presa e capitolare verso una catena italiana di gioielleria (Stroili Oro Group). Questa è stata a sua volta acquisita, dal 2016, da Thom Europe – holding di Histoire d’Or. Tanti marchi appartengono a questa azienda e non si può non comprendere il fatto che i suoi vertici volessero investire sull’area messinese, dato che altri punti vendita dettano il mercato e la moda in tutta Europa.

Ma Lino Santoro ha mollato il suo cuore in quella piazza e nel suo vecchio dehors, collocato negli ultimi tempi davanti al locale, dove tanta gente si fermava a degustare l’aperitivo o apericena nelle serate o le ottime granite con brioche per la colazione, i caffè, i “mezzi freddi”, la piccola pasticceria, i coni da passeggio etc. Occorre pensare che la scelta di passare la mano (badate bene: dopo oltre un secolo di storia del ritrovo cittadino) a qualcun altro è stata ponderata per lui che è sempre stato nella sfera della ristorazione e della somministrazione delle bevande.

Lino Santoro ha tutta una sua idea sulla condizione e sull’andamento del commercio di Messina, tanto che è stato inserito per diversi anni nell’associazione di categoria che tutela queste dinamiche, i titolari e dipendenti di azienda ovvero nel direttivo di Confcommercio e poi in Piccola Media Impresa. Ha lottato per gli aiuti da fornire alle realtà commerciali e come ha detto lui stesso “si è anche ammalato” per dare respiro al suo lavoro, ingrandirlo e mantenerlo. Ma non si può sopravvivere soltanto con la consumazione del caffettino del mattino o del dopo pranzo. Perciò anche l’Amministrazione municipale deve agevolare gli imprenditori con i costi del suolo pubblico e con i progetti di espansione per diventare attrattiva nel campo della pasticceria e del cocktail bar in questo caso e incrementare anche il turismo in generale. Ecco perché con noi sceglie di argomentare liberandosi forse di qualche sassolino dalla scarpa e di spiegare lo stato dell’arte del suo pensiero.

Lui non si è arreso e non ha rinunciato ai suoi sogni però si permette, da esperto del settore, di offrire un consiglio alla Governance di Palazzo Zanca e non le manda a dire all’assessore Finocchiaro (anzi lo sentirete e appurerete nel nostro video e nell’intervista ai nostri microfoni): “Io per primo aprirei un’altra attività sul viale San Martino con isola pedonale. Ma ci vogliono più dehors per tutti. Ritorniamo al mio vecchio progetto della Rambla“.

Riflettiamo su questa nuova veste di Lino Santoro e sulla sua versione dei fatti.

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