Migranti in Albania, Romano Prodi shock contro Giorgia Meloni: “ma quel campo profughi non si poteva fare in Calabria?”

Ignorando totalmente il significato geopolitico della strategia del governo, Romano Prodi ha contestato con veemenza la strategia sulla gestione dei flussi migratori del governo Meloni

Romano Prodi contro Giorgia Meloni sulla questione migranti in Albania
StrettoWeb

Clamorose dichiarazioni di Romano Prodi, noto esponente del Partito Democratico già Presidente del Consiglio per la sinistra in diverse occasioni tra gli anni ’90 e 2000. Tornato in auge ad 85 anni, negli ultimi giorni è comparso in numerose trasmissioni televisive e nelle scorse ore, contestando Giorgia Meloni sulla scelta dei migranti in Albania. Ignorando totalmente il significato geopolitico della strategia del governo (l’Albania non fa parte dell’UE), Romano Prodi ha contestato con veemenza la strategia sulla gestione dei flussi migratori del governo Meloni. E fin qui, fa parte delle differenti visioni politiche rispetto ad un partito – il Pd – e una coalizione – la sinistra – che negli ultimi anni ha favorito il tragico business dei clandestini e lo ha fatto con orgoglio anche di fronte a clamorosi scandali (vedi i casi di Mimmo Lucano a Riace o di Soumahoro).

Poi, però, Prodi si lascia scappare un’uscita davvero infelice: “ma non potevano farlo in Calabria quel campo profughi lì? Almeno avrebbero dato un po’ di lavoro a gente che in quel territorio ne ha bisogno“.

Non è chiaro perchè il campo profughi sarebbe dovuto sorgere, secondo Romano Prodi, proprio in Calabria e non – ad esempio – nella sua Emilia Romagna. Non è neanche chiaro con quale coraggio il Pd oggi pontifichi dando al governo Meloni le soluzioni ad ogni problema, soluzioni che però governando l’Italia per 11 anni fino a due anni fa, non era mai riuscito a trovare. Infine, non si spiega la sensibilità di Romano Prodi per l’esigenza di lavoro in Calabria, se il suo partito è schierato in modo molto veemente contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto, l’opera che più di ogni altro intervento nella storia del Sud darebbe lavoro con una sana prospettiva di crescita e sviluppo, e non certo quello di trasformare i calabresi nei badanti dei clandestini. Che figuraccia per l’ex premier della sinistra…

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