Mino Reitano, il commosso ricordo di Martorano: “era davvero speciale, e legatissimo alla sua Reggio. Non dimentichiamolo”

Oggi il 16° anniversario della morte di Mino Reitano, uno degli artisti più grandi della storia di Reggio Calabria: un ricordo speciale da parte di Giuseppe Martorano

StrettoWeb

Reggio Calabria celebra oggi il 16° anniversario della morte di Mino Reitano, con una Santa messa nella chiesa di Santa Caterina d’Alessandria alle ore 18 e a seguire, alle 21, nel vicino teatro Aurora, uno spettacolo organizzato dall’Associazione “Amici di Mino Reitano Onlus” intitolato “Insieme per Mino“. Tra i reggini che lo hanno conosciuto di persona con grande affetto e confidenza c’è Giuseppe Martorano, che ai microfoni di StrettoWeb ricostruisce chicche e aneddoti della vita del celebre artista reggino che non merita di essere dimenticato.

Innanzitutto – afferma Martoranoringrazio l’Associazione “Amici di Mino Reitano Onlus” che ha organizzato questa serata, e tutti quelli che hanno partecipato all’organizzazione e che parteciperanno all’evento, a partire dagli artisti presenti, che non sono pagati ma hanno deciso di ricordare Mino con passione e con spirito volontario. Oggi celebriamo, ma il mio cuore dice piangiamo, 16 anni dalla scomparsa del grande cantante nostro concittadino. Era nato il 7 dicembre 1944, ma è morto a 64 anni nel pieno della sua vita: avrebbe potuto dare ancora molto ai suoi fans, alla sua famiglia, alla sua terra. I suoi colleghi coetanei sono Gianni Morandi, Albano, ancora oggi sui palchi e nei principali canali della Televisione“.

L’amicizia tra Martorano e Mino Reitano risale al 2000, quando l’attuale presidente dell’Automobile Club di Reggio Calabria era Capo di Gabinetto dell’Assessorato al Turismo della Regione Calabria. “Un giorno arriva una telefonata, rispondo e mi dice ‘Sono Mino Reitano’. Voleva parlare con l’assessore per organizzare un tour in Calabria, dove non veniva da molti anni. E lì mi sono prodigato creando i presupposti per finanziare questo tour: è stata qualcosa di grandioso. Avevo in mente quello che era successo cinque anni prima: nel 1995, infatti, aveva cantato per l’ultima volta in Calabria, proprio a Reggio, con un palco enorme a San Brunello grazie a Giuseppe Scopelliti che era appena diventato Presidente del Consiglio Regionale della Calabria e aveva finanziato questo grande evento. Fu un successo enorme: c’era tutto lo stradone dell’Annunziata, il viale della Libertà, colmo di decine di migliaia di persone, consentendogli di cantare nella sua città, a poche centinaia di metri dalla casa di Santa Caterina in cui era cresciuto da bambino“.

E poi?

Poi riusciamo ad organizzare questo tour andando ben oltre le sue richieste, tanto che dal 2000 tornerà in Calabria cantando in tour in tutte le città e le cittadine per ben tre anni consecutivi. Il primo concerto nel 2000 è stato sempre a Reggio, nel piazzale Botteghelle: quella sera è venuto il Sindaco Italo Falcomatà, lo ha ringraziato e lo ha premiato con un riconoscimento speciale. Anche quella sera ci fu una partecipazione straordinaria: decine di migliaia di persone, un pienone incredibile. Solo Papa Wojtyla nel 1984 aveva raggiunto una simile folla. A Reggio tutti amavano Mino, anche per questo è importantissimo custodire la memoria storica di questa personalità straordinaria e continuare a ricordarlo oggi che non c’è più da così tanto tempo“.

E così non vi siete più persi di vista…

Mai più. Anche perchè lui ci è sempre stato grato: dopo quel tour in Calabria ha avuto una forte visibilità di ritorno. Lo avevamo nominato ambasciatore del canto, con quei concerti si è rilanciato tanto che nel 2002 è tornato a Sanremo per la prima volta dopo dieci anni. Ci teneva tantissimo, anche perchè negli anni precedenti era un po’ in declino, non certo per causa sua, ma perchè aveva deciso di non adeguarsi alle strampalate esigenze del mondo dello spettacolo, rimanendo sempre serio e senza prestarsi alla necessità di inscenare sceneggiate per rimanere sempre popolare e far parlare la gente di sé. Lui era davvero speciale, una persona che non ti aspetti tra artisti di quel livello“.

In che senso?

Nel senso che era rimasto umile, genuino, con nobili e sani principi. Teneva moltissimo alla sua famiglia, era molto credente, molto religioso, ed era buono con tutti. Una volta… qui a Reggio… (la voce di Martorano inizia a tremare e diventa titubante, ndr) ho avuto l’occasione di andare con lui alla Caritas e…” (Martorano si commuove profondamente, ndr).

mino reitano con giuseppe martorano

Avevate un legame molto stretto.

Nel 2001 è stato con me a Oliveto quando ho presentato per la prima volta la mia candidatura al consiglio comunale. Poi è tornato anche per le elezioni del 2002. In diverse occasioni tra 2004 e 2005 mi ha ospitato a Roma, mi ha fatto da Cicerone. Era facile andare d’accordo con lui: siamo diventati amici in poco tempo. C’era Vincenzo Pillitteri, un dipendente comunale di Gioia Tauro, che era un suo sfegatato ammiratore. Lo seguiva sempre in tutti i concerti, si prendeva le ferie soltanto per andare ai suoi concerti, ebbene una volta ha avuto una necessità di salute, doveva sottoporsi ad un intervento chirurgico a Milano, e Mino Reitano si è prodigato per aiutarlo e sostenerlo. Faceva così con tutti“.

Poi il dramma della morte.

Un dramma con molteplici sfaccettature, a partire dalla famiglia che è costretta a non confidargli la gravità della malattia per il suo modo di vivere i problemi medici. Era un tipo molto pauroso, aveva un amico medico molto fidato che lo seguiva e lo monitorava continuamente, e lo portava con sé in tutti i tour, in tutti i concerti, preoccupato che gli potesse sempre succedere qualcosa. Aveva una grande voglia di vita. Due giorni dopo la sua morte, il 29 gennaio 2009, ero nella Cattedrale di Agrate Brianza con la fascia tricolore sulle spalle in rappresentanza del Comune di Reggio Calabria ai suoi funerali, che si sono tenuti nello stesso Duomo in cui si era sposato. Quel giorno c’erano Celentano, Little Tony, Gianni Morandi, Roby Facchinetti, tutti i suoi colleghi e tantissimi personaggi dello spettacolo. L’ho accompagnato nella sua cappella di famiglia fino alla tumulazione. In prima fila, accanto alla famiglia, c’era Mike Bongiorno: era il suo compare d’anello. Invece a Reggio aveva un comparato con Tonio Licordari, il compianto caporedattore della Gazzetta del Sud. A Reggio aveva legami solidi e forti“.

Non ha mai nascosto il suo grande orgoglio di reggino e di calabrese.

Lui esaltava sempre Reggio, ci teneva tantissimo. Quando la Reggina era in serie A, lui andava sempre allo stadio, sia in casa che in trasferta, ed era un ospite di punta dei principali collegamenti televisivi come tifoso celebre della Reggina. E’ sempre stato molto legato alla sua terra in cui era nato e cresciuto, e ha portato la regginità e la calabresità nel mondo con la sua fama e le sue canzoni. Stiamo parlando di un artista di livello eccezionale: io ero stupito di quanto lo vedevo non risparmiarsi mai sui palchi dei paesini della provincia durante quel tour di tre anni, lui che aveva un livello eccelso al punto di avere suonato con i Beatles e con Frank Sinatra. Il maestro di Mino Reitano nei suoi concerti del 2000 in Calabria era Alterisio Paoletti, che oggi è il maestro di Albano. Due sere fa, sabato scorso in televisione su Rai 1, in un noto programma musicale “Ora o mai più” condotto da Marco Liorni, Rita Pavone ha scelto per il suo duetto proprio la canzone di Mino Reitano “Una ragione di più”, scritta con Califano e Vanoni, e lo ha ricordato proprio a due giorni dall’anniversario della sua morte. Anche i grandi non si dimenticano. E’ un personaggio eterno“.

mino reitano

Forse a Reggio Calabria bisognerebbe fare qualcosa di più per ricordarlo in modo adeguato?

Credo di sì, anche Nicola Irto pochi anni fa da Presidente del Consiglio Regionale ha destinato un finanziamento volto a celebrare Mino Reitano per una grande serata con artisti di livello al Teatro Cilea. L’invito che oggi rivolgo a tutta la classe politica e dirigente della città è quello di non dimenticare Mino Reitano: le amministrazioni comunali e metropolitana potrebbero destinare in modo fisso, nel bilancio annuo, una somma per le celebrazioni in ricordo di Mino Reitano individuando un direttore artistico che ogni anno il 27 gennaio possa organizzare un grande evento adeguato alla grandezza del personaggio, storicizzando le celebrazioni per uno dei più celebri figli della nostra città. E’ importante che la memoria della sua grandezza non si perda nel corso del tempo ma rimanga scolpita per sempre nella società e nella cultura reggina“.

mino reitano con giuseppe martorano

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