Novara di Sicilia, alla scoperta di un piccolo borgo dalle origini preistoriche

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Novara di Sicilia è un piccolo comune di circa 1.100 abitanti situato nel territorio della città metropolitana di Messina, tra i monti Nebrodi e i Peloritani.

Dalle origini antichissime, i primi ritrovamenti vengono fatti risalire addirittura all’epoca preistorica, a cui sono ricondotte rudimentali abitazioni scavate all’interno della roccia Sperlinga.

L’evoluzione di Novara di Sicilia

Le prime fonti scritte che parlano di Novara di Sicilia (anzi, di Noa), sono quelle di Plinio, che ne parla in epoca classica chiamando i suoi abitanti noeni.

Nel corso del IX secolo, poi, sono i berberi a edificare il castello, nuovo centro intorno a cui viene sviluppata la vita civile del borgo, in luogo della precedente contrada Casalini, che invece era stata il fulcro della popolazione locale fino all’epoca bizantina.

Nella seconda parte dell’anno 1000 si insediano in questa zona i lombardi, mentre nel 1171 è fondata da sant’Ugo, sotto re Ruggero II, l’abbazia di Santa Maria Nucaria, che è considerata come la prima edificazione cistercense in Sicilia. Nel corso XIII secolo viene eretta una struttura fortificata per opera di Ruggero di Lauria. Come tutta l’area, nei secoli successivi la zona finirà con l’essere dominio dei normanni e degli aragonesi.

Per assistere al massimo splendore del borgo bisognerà poi attendere il XVII secolo, quando viene costruito buona parte del tessuto edilizio che è ancora oggi visibile. Durante la Seconda guerra mondiale un bombardamento alleato determinerà danni ingenti.

Cosa vedere a Novara di Sicilia

Novara di Sicilia offre a tutti i viaggiatori una lunga serie di monumenti e luoghi d’interesse, a cominciare da quelli religiosi: sono qui esplorabili la chiesa di Sant’Antonio, la chiesa di San Nicolò e, ancora, quella di San Giorgio.

Altra attrazione di rilievo – seppur oggi rimangono solamente i ruderi – è il castello di Novara, la cui area è collegata al sottostante duomo di Santa Maria Assunta tramite la via Dante Alighieri. Il duomo è altresì raggiungibile attraverso una via lastricata che inizia dalla piazza principale.

Giunti in tale destinazione, si potrà ammirare una struttura religiosa caratterizzata da una facciata con ampia scalinata. L’interno è contraddistinto da tre navate delineate da colonne monolitiche in pietra, un’abside con un coro ligneo del ‘700 e un altare del Sacramento in marmo intarsiato a smalto.

Più piccola è la chiesa di San Francesco, più antica, mentre nel quartiere intorno alla chiesa sorge Villa Salvo. A breve distanza sorge la chiesa dell’Annunziata mentre nella parte alta del paese si trova la chiesa di sant’Ugo abate. Al centro del borgo c’è invece la chiesa di San Nicolò, mentre in quella più bassa troviamo le chiese di San Giorgio Martire e Sant’Antonio Abate.

Passando dagli edifici religiosi a quelli civili citiamo il palazzo municipale (ex Oratorio di San Filippo Neri), il Palazzo Stancanelli sulla piazza principale e il Palazzo Salvo Risicato. A valle del duomo abbiamo la Casa Fontana, un edificio del ‘700, e il teatro comunale intitolato al musicista Riccardo Casalaina.

Bisogna spostarsi di qualche km per vedere l’abbazia di Santa Maria La Noara, fondata nel secolo XII da Sant’Ugo Abate sotto re Ruggero II, in qualità di prima edificazione cistercense in Sicilia. All’interno dell’abbazia sono ammirabili diversi segni tangibili dell’architettura tipica cistercense, generalmente sobri e semplici, come testimoniano gli archi e la porta in pietra nelle prossimità dell’altare.

La cultura di Novara di Sicilia

Oltre che per ammirare i suoi principali luoghi di interesse, un viaggio a Novara di Sicilia potrà ben rappresentare un piacevole approfondimento nella cultura del luogo.

Passeggiando per le vie del centro si potrà sentire gli abitanti parlare un particolare antico dialetto gallo-italico: ricordiamo infatti che la popolazione discende direttamente dai coloni e dai soldati che arrivarono dal Nord Italia e della Francia meridionale, insediatisi in queste zone dopo la conquista normanna della Sicilia.

Per quanto concerne il patrimonio enogastronomico, il principale piatto tradizionale è la pasta ‘ncasciada, che viene condita con ragù di vitello e castrato, polpette sbriciolate, melanzane, uova e pan grattato. Tra gli altri piatti tipici anche il lempi e trori (lampi e tuoni), preparato con fagioli, cicerchia, granoturco, lenticchie e grano bolliti e conditi, e i frittui, carne di maiale mista a lardo, lessa insieme a cotiche, trippa, polmone, cuore, fegato dello stesso maiale.

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