Grande entusiasmo per le seconde e terze classi del Polo Liceale “Zaleuco – Oliveti – Panetta – Zanotti”, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino, che venerdì 10 Gennaio si sono recate al Palazzo della Cultura di Locri, accompagnate dai docenti: prof.ssa Silvia Sofi, prof.ssa Alexandra Tino, prof. Mario Procopio e prof.ssa Tania Gennaro, per il Liceo Scientifico Zaleuco; prof.ssa Anna Damico, prof.ssa Concetta Todarello, prof.ssa Francesca Giugno, prof. Salvatore Panetta, prof.ssa Giuseppina Lauretta, prof. Roberto Schirripa e prof. Rocco Femia, per il Liceo Classico; prof. Natale Maio, prof.ssa Patrizia Carbonaro, prof.ssa Luisa Sorrenti, prof.ssa Mariagrazia Bellantone e prof. Stefania Nirta, per il Liceo Artistico di Siderno, per assistere alla commedia “Much ado about nothing” (Molto Rumore per Nulla) di William Shakespeare, portata in scena dalla Compagnia teatrale “Erasmus Theatre”.
E’ una commedia teatrale, ambientata da Shakespeare nella città di Messina. Considerata a lungo una commedia romantica, per i temi amorosi e per la struttura ricca di elementi farseschi e giocosi, l’opera rientra a pieno titolo nel novero delle tragicommedie, nelle quali l’elemento comico si fonde a quello tragico e propriamente drammatico, qui rappresentato dalla finta morte di una delle protagoniste, la bella Ero, e del complotto ordito da Don Juan, per tentare di sviare la storia dal lieto fine, cui tutto volge.
E’ rimasta nei secoli una delle commedie di Shakespeare più conosciute e portata sulle scene. L’efficacia della macchina teatrale è stata riconosciuta come tecnicamente magistrale, anche nei suoi aspetti secondari e nei particolari apparentemente insignificanti, dalla quasi unanimità della critica. La locuzione “Molto rumore per nulla” è entrata nel gergo comune, ben al di fuori della sfera anglofona, come frase d’autore, per indicare un’esagerazione o un’assurdità, riferita ad un fatto del tutto trascurabile o inconsistente.
La versione, portata in scena, al Palazzo della Cultura, dall’Erasmus Theatre, è stata ambientata in una Messina anni ’80, illuminata da coloratissimi neon. Ispirandosi al copione originale dell’opera e alla lingua del teatro elisabettiano, gli attori hanno utilizzato un linguaggio di facile fruizione, mantenendo vivide le battute spiritose, i deliziosi giochi di parole e gli intricati colpi di scena del Bardo di Avon, che continuano ad affascinare il pubblico contemporaneo sin dal XVI secolo. Lasciando intatta l’importanza della musica, lo spettacolo ha visto alternarsi: recitazione, canto e danze, facendolo diventare un vero e proprio musical. Non solo, i ragazzi hanno potuto seguire l’opera dal copione, distribuito in sala e seguire i testi delle canzoni grazie a dei comodi sottotitoli proiettati su un megaschermo.
In “Molto Rumore per Nullo” Shakespeare sembra insegnarci diversi aspetti della vulnerabilità umana: quanto ci si può rivelare impacciati o suscettibili al cospetto dell’Amore e di una nuova consapevolezza. Tra commedia e tragedia, tra amore distrutto e integrità recuperata. Per mostrare altri aspetti della complessità della natura umana, il Bardo di Avon sfrutta il ruolo dell’onore nelle relazioni sociali, dipingendolo quasi come un elemento fondamentale nel plasmare le azioni e le decisioni di tutti.
“Molto Rumore per Nulla” nasce per aver notato, annotato, identificato o ricordato una frase che trasmette un messaggio fittizio (l’amore inesistente tra Beatrice e Benedick) o inganno inscenato, come quello che coinvolge l’innocente Ero. E’ su quel notare che si intreccia l’intera trama, in un continuo gioco di percezioni, informazioni rubate, dichiarazioni. Claudio “nota” Ero… e di qui tutto ha inizio. Uno spettacolo formativo e coinvolgente, che i ragazzi hanno apprezzato e assimilato come dono prezioso, perché l’eredità del genio creativo di Shakespeare non conosca la corruzione del tempo e continui a smuovere le corde dell’anima e far percepire quelle sensazioni ed emozioni, che ci rendono migliori come essere umani. “Se la musica è l’alimento dell’Amore, seguitate a suonare” (William Shakespeare)