“Anche oggi sul ponte sullo Stretto di fronte alla nostra interpellanza urgente il governo si è arrampicato sugli specchi. Non è un caso che, in base a quanto abbiamo appreso ieri in serata, il Tar abbia ritenuto ammissibile l’impugnazione del parere della commissione Via-Vas del comune di Villa San Giovanni. Non dimentichiamo che Salvini aveva promesso l’apertura del cantiere entro dicembre: l’imbarazzo di Meloni e sodali è sempre più lampante, e il sottosegretario Barbaro oggi ce lo ha confermato. Anche perché, come ha sottolineato il rapporto “Pendolaria”, l’87% degli stanziamenti infrastrutturali fino al 2038 riguarderanno quest’opera: con tutti i guai che vive ogni giorno la nostra rete ferroviaria, tutto ciò è inaccettabile. Praticamente il governo ha stanziato 13,5 miliardi su un progetto che non esiste, senza dimenticare che questo ponte dovrebbe essere due volte e mezzo rispetto a quello ferroviario a campata unica più lungo al mondo, il turco Yavuz Sultan Selim. Per ora abbiamo solo un parere della commissione Via-Vas con 62 allarmanti prescrizioni: il progetto non c’è, e l’idea dello “spezzatino” poteva venire solo a Salvini. Tutto questo mentre la Sicilia non ha ancora treni ad Alta Velocità, e la Calabria solo in minima parte. Meloni si tolga immediatamente da questo surreale imbarazzo, e fermi immediatamente il dossier e il dilettantismo con cui viene portato avanti”. Così in una nota il vicecapogruppo M5s alla Camera Agostino Santillo.