“Se non ci fosse stato l’intervento del nostro gruppo, la vicenda della “ribadita” nomina della Presidente del Movimento politico Sud chiama Nord alla Città Metropolitana non sarebbe stata resa nota, né sarebbe stata oggetto di alcun comunicato stampa da parte dell’Ente di Palazzo dei Leoni“. E’ quanto scrive in una nota il gruppo di Iniziativa e Resistenza Civica “Rispetto Messina”. “Un Ente, su cui raramente si accendono i riflettori, che continua a essere gestito in maniera quasi “monocratica”, dato che la politica e il Governo regionale non hanno inteso creare le condizioni per l’elezione diretta o indiretta da parte dei cittadini o dei rappresentanti dei territori degli organismi di gestione e di indirizzo politico-programmatico. Ed è a causa di questa mancata “gestione plurale” che l’ex Provincia Regionale, non essendoci controlli adeguati, viene utilizzata come strumento “di potere politico-elettorale”, rimarca la nota.
“Questo è successo per una serie di nomine e incarichi, riguardanti anche la struttura amministrativa, come per interventi sul territorio provinciale e metropolitano, prima nell’utilizzo dei fondi del cosiddetto “Master Plan”, e poi per altri flussi finanziari legati anche al PNRR, per i quali è prevalso, spesso, una logica “preferenziale” che ha portato, anche, a rafforzare un soggetto politico e i suoi referenti su tutto il territorio provinciale. Ma nonostante il controllo assoluto esercitato dal Sindaco Metropolitano, in mancanza di un “Consiglio Metropolitano” che avrebbe potuto svolgere un ruolo di “contrappeso”, si è inteso affiancargli altri soggetti esterni, del tutto estranei alla struttura amministrativa dell’Ente, con i ruoli di Direttore generale e Capo di Gabinetto, con relative “corpose” indennità di carica”, rimarca la nota.
“Ma tali nomine, così come altre nomine o incarichi “fiduciari”, non vengono fatte con i soldi del Sindaco Metropolitano o con quelli del suo “capo politico”, che risulta essere il più “facoltoso” dell’intera Assemblea Regionale Siciliana, ma, e forse questo è un aspetto che non è stato ben recepito, con i “soldi pubblici” di cittadini e cittadine. E di conseguenza, invece di “abbarbicarsi” sui cavilli tecnico-giuridici, sarebbe opportuna una maggiore attenzione e responsabilizzazione nell’utilizzo di fondi pubblici, a differenza di come viene fatto sia alla Città Metropolitana che al Comune di Messina”, conclude la nota.