Scopelliti esalta RTL: “vi dico cosa mi disse l’AD di Caronte & Tourist”. Ma poi la beffa: “noi abbiamo chiuso con la Calabria”

Giuseppe Scopelliti torna a parlare degli anni di RTL e dell'indotto economico sulla città di Reggio Calabria

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Giuseppe Scopelliti, nel suo intervento a Radio Febea (“San Giorgio e il Drago”, condotto dal giornalista Maurizio Insardà), ha parlato anche del Modello Reggio e di RTL. “Se voi leggete l’indagine e la sentenza, viene citata RTL a sfregio, quasi come a dire che sono stati buttati soldi, perché in chi scriveva c’era odio. RTL è stata una delle più grandi illuminazioni di quel Governo. Tu eri la città dei morti ammazzati e della ‘ndrangheta. RTL ti ha disegnato, vestito e comunicato che per un anno sei stata la metropoli dell’amore e la città della musica e RTL bombardava per tutto quel tempo. Quando sono andato l’ultima volta a salutare Lorenzo e Virgilio Suraci (Presidente RTL), mi hanno detto: ‘noi con la Calabria abbiamo chiuso, non vogliamo più sapere niente‘. Poi scopro che nacque un’indagine su RTL, su Lorenzo Suraci, che aveva assunto uno di Vibo. Tutte cose che purtroppo fanno allontanare chi decide di fare un investimento sulla propria terra. Io non ho più rapporti con loro perché non capivo cosa fosse successo. C’era un legame e un affetto smisurato, una stima reciproca”.

“Quando tu spendi 1 milione di euro e fai venire 50 persone di RTL per 35 giorni, hai un riscontro di valore che secondo me va dai 7 ai 10 milioni di euro. Non lo certifico io. Nino Repaci, AD di Caronte e Tourist, mi disse che la notte le navi facevano 2,3 mila biglietti di messinesi che venivano a Reggio Calabria. Il Direttore della Banca d’Italia di Reggio ci certificò per iscritto che dopo le due Notti Bianche il valore di 1 milione di euro era moltiplicato per 5. Non era Scopelliti che si arricchiva, ma il mondo imprenditoriale, i commercianti”.

I “meccanismi” di alcuni media e giornalisti

Secondo Scopelliti, la narrazione di alcuni giornalisti era strategica. E ha affossato anche la città in quello che era il racconto del Modello Reggio. “Le linee editoriali dei media, schierati politicamente? Ci sono dei meccanismi che noi non conosciamo. Fierro, Rizzo, Stella, Caporale, erano soliti parlare e scrivere di Reggio appena si spostava una foglia, cadeva un ramo. Sono almeno 10 anni che questi signori non parlano più di Reggio, eppure hanno votato i morti, gli infermi, gli anziani, i malati, ci sono state tante inchieste e questi signori non hanno mai scritto. Qui non c’è Destra o Sinistra, la notizia c’è. Penso semplicemente ci siano dei meccanismi”.

Così racconta un episodio: “era il 2007, fuori dalla segretaria sul Corso Garibaldi viene Gian Antonio Stella dopo che aveva fatto articoli contro me e mio fratello, tutta una serie di porcate sul Corriere della Sera. Era andato via da Reggio nel 2002 sponsorizzando il mio avversario in maniera vergognosa. Io vinco, lui torna dopo 5 anni, lo vedo due giorni prima delle elezioni e mi dice: ‘stavo venendo da te in segreteria, ti volevo fare i complimenti perché hai cambiato questa città’. Io gli dico: ‘allora domani lo scrivi’. E lui mi fa: ‘non sono venuto qui per scrivere di questo, raccontami del tuo avversario Lamberti Castronuovo’. Io gli faccio: ‘non ho nulla da raccontarti’. Lui il giorno dopo non scrisse niente di quello che era uscito dalla mia bocca, si è costruito il suo articolo. Penso che tutto questo non sia frutto di un disegno o strategie del giornale, penso ci siano altre strategie e questi giornalisti siano al servizio di altre logiche”.

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