Il borgo di Precacore si trova in cima a una rocca, sulle pendici dell’Aspromonte, in una posizione strategica e panoramica che domina la valle del Fiume Sideroni, il letto della Fiumara La Verde e i paesi circostanti. Situato sull’attuale territorio comunale di Samo, in provincia di Reggio Calabria, Precacore sorgeva originariamente in una posizione naturalmente fortificata, a circa 450 metri sul livello del mare: una caratteristica che ha permesso a Precacore di ergersi a insediamento ideale in un’epoca di frequenti incursioni costiere.
La storia di Precacore
Le prime testimonianze documentate della storia di Precacore risalgono al periodo normanno, intorno all’XI secolo, anche se diversi studi ritengono che sul luogo vi fosse un insediamento precedente, già di epoca bizantina. Durante il periodo normanno-svevo, il borgo divenne gradualmente sempre più importante come centro di controllo territoriale, e divenne parte integrante del sistema feudale che caratterizzava la Calabria medievale.
Con il passare dei secoli, Precacore si sviluppò seguendo le tipiche caratteristiche dell’urbanistica medievale calabrese: le sue strade sono strette e tortuose, seguendo la naturale orografia del terreno, mentre le case antiche sono state costruite con materiali locali come pietra e legno.
La storia di Precacore fu poi segnata dal terremoto che colpì la Calabria nel 1783: il sisma, uno dei più catastrofici mai registrati nella zona, ebbe gravi effetti su tutta la regione, causando decine di migliaia di vittime e distruggendo numerosi centri abitati. Il 5 febbraio di quell’anno Precacore fu quasi completamente raso al suolo dalla violenza delle scosse: gran parte degli edifici crollò, e solo poche strutture riuscirono a rimanere in piedi.
Di fronte alla devastazione e all’impossibilità di ricostruire il borgo nella sua posizione originaria, i sopravvissuti decisero di fondare un nuovo centro abitato in una zona più sicura e accessibile. Nacque così l’attuale Samo, erede diretto dell’antico Precacore, a poca distanza dalle rovine del vecchio insediamento.
Nonostante il trasferimento, i legami con l’antico sito di Precacore non furono mai completamente recisi e ancora oggi ciò che resta dell’antico Precacore è costituito principalmente da ruderi parzialmente sommersi dalla vegetazione. Tra i resti ancora visibili si possono identificare alcune sezioni delle mura perimetrali, tracce delle fondamenta della chiesa principale e rovine di abitazioni.
La nuova valorizzazione del borgo
Negli ultimi decenni, è cresciuto l’interesse per la riscoperta e la valorizzazione dei borghi calabresi, preziose testimonianze dell’antico patrimonio storico e culturale. In questo contesto, anche Precacore ha iniziato a ricevere maggiore attenzione da parte di studiosi, associazioni culturali e istituzioni.
Sono dunque stati avviati progetti di ricerca archeologica, documentazione storica e recupero della memoria orale legata al sito. Parallelamente, sono stati sviluppati percorsi escursionistici che includono le rovine di Precacore all’interno di itinerari naturalistici e culturali dell’Aspromonte, permettendo ai visitatori di scoprire questo luogo carico di storia e suggestione.
Anche per questi motivi il borgo è spesso oggetto di visite da parte di comitive di stranieri, che soprattutto in agosto, in compagnia di parecchi Samesi, si recano sul luogo per fare trekking e visitare e fotografare i vecchi sentieri che portano ai resti della località. In ambito religioso segnaliamo anche la possibilità di ammirare i ruderi delle sue chiese, con la possibilità di assistere alle messe in onore di san Giovanni Battista, patrono del paese, evento che coinvolge una buona partecipazione da parte dei fedeli.
Ricordiamo infine che la visita a Precacore è occasione ghiotta per visitare Samo, che negli anni Novanta dello scorso secolo ha subito un’importante opera di restyling realizzata grazie alla cooperazione tra il Comune samese, l’Ente Parco dell’Aspromonte e l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. In seguito a questa collaborazione sono stati creati numerosi murales, dipinti sulle facciate di case private, negozi ed uffici pubblici, ed è stata effettuata un’importante attività di restauro e abbellimento di panchine, di fontane e del lavatoio pubblico, ripristinato nell’originaria architettura muraria e decorato con tessere vitree policrome.
La visita di Samo e quella a Precacore costituiscono dunque una naturale integrazione dell’esplorazione di questa porzione di territorio calabrese: una scelta che non mancherà di regalare a tutti i visitatori degli indimenticabili scorci sul passato della regione.