Da 3-0 a 3-3 nel giro di 45 minuti. Salviamo solo la reazione. Del resto, di salvabile c’è davvero poco. Un rigore dubbio non dato e il secondo gol subito da polli (termine più lusinghiero possibile per chi subisce gol da calcio d’angolo senza accorgersene, impegnato a protestare…) rendono solo più amara la sintesi di Germania-Italia. Perchè l’Italia poteva sicuramente fare di più, nonostante le assenze di Retegui, Dimarco e Cambiaso. Lo ha dimostrato nella ripresa cancellando un primo tempo orribile. Ma che, a conti fatti, è l’altra faccia della medaglia: impegnarsi non basta, serve vincere.
L’Italia contro la Germania non aveva mai perso in una partita della fase eliminatoria di un torneo ufficiale (la sconfitta ai rigori di Euro 2016 è considerata pareggio ai fini statistici UEFA/FIFA, ndr). Nell’attuale Nations League non solo ha perso 1-2 a San Siro, ma con i 3 gol subiti a Dortmund ha incassato ben 5 reti, altro dato che cozza con la storica solidità difensiva azzurra minata da 8 gol subiti da palla inattiva nelle ultime 5 gare.
Dopo la figuraccia dell’ultimo Europeo, nel quale l’Italia ha giocato in maniera a dir poco indecorosa, l’uscita dalla Nations League al primo turno eliminatorio, dopo il pari con il Belgio (ridimensionato) e la sconfitta contro la Francia (e dopo due terzi posti, risultato peggiore per gli azzurri) rappresenta un altro fallimento targato Spalletti e Gravina.
Dopo la debacle dell’Europeo, nel quale Spalletti ha cambiato moduli, uomini e ha palesemente ignorato la difesa a 3 diventata oggi nuovo mantra dell’Italia, di fatto sconfessando se stesso, qualsiasi CT si sarebbe dimesso. Non lui, spalleggiato da Gravina (a proposito di dimissioni) che ha scelto di confermarlo alla guida della Nazionale con un “progetto pluriennale”, non si è dimesso evitando di delegittimare il CT e oggi risulta addirittura rieletto a capo della FIGC. E dopo l’Europeo è arrivata anche la delusione della Nations League. Da domani cambierà qualcosa? No.
E nessuno dica che all’Italia manchino i giocatori di qualità: Donnarumma, Tonali, il blocco Inter, Retegui capocannoniere della Serie A (Kean vice), sono tutti calciatori che giocano ai massimi livelli, in campionati competitivi e in squadre di alta classifica con un percorso parallelo in Europa.
All’orizzonte ci sono le qualificazioni Mondiali. L’Italia, a causa dell’eliminazione subita questa sera contro la Germania, sarà inserita nel Girone I da 5 squadre. Mancare l’accesso al 3° Mondiale consecutivo sarebbe un disastro storico per la storia del calcio italiano, il punto più basso di sempre. Non doveva succedere la prima volta, non doveva succedere la seconda. Spalletti e Gravina: che non succeda la terza… davvero.