La mobilità nello Stretto e quell’accordo sull’Area integrata: le iniziative tra Reggio e Messina

L'Accordo per l’istituzione dell’Area integrata dello Stretto è stato stipulato tra le Regioni Calabria e Sicilia e tra le Città Metropolitane di Reggio e Messina

StrettoWeb

Il confronto avvenuto nella seduta congiunta della terza e sesta Commissione consiliare del Comune di Reggio Calabria in tema “mobilità sullo Stretto di Messina” pone l’attenzione su aspetti strategici – decisionali, che poco hanno a che vedere con l’operatività di un servizio di TPL. In attesa della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, l’attraversamento stabile necessario per lo sviluppo locale, infraregionale e dell’intera area del Mediterraneo, lo sviluppo di un territorio metropolitano non può prescindere da un sistema di trasporti che assicuri una risposta efficiente ed adeguata agli standard nazionali ed europei rispetto il trend crescente della domanda di mobilità. È questo il contesto in cui si colloca l’Area metropolitana dello Stretto di Messina.

E ci domandiamo, che fine abbia fatto il percorso già avviato. E’ bene ricordare come l’Amministrazione Regionale Siciliana, in collaborazione con la Regione Calabria, abbia assunto diverse iniziative negli anni volte al miglioramento dei collegamenti in corrispondenza dello Stretto, alla luce anche del costo annuo dovuto all’insularità che, secondo uno studio della Regione Siciliana, supera i 6 miliardi di Euro l’anno. In tal senso nel 2017 il Piano Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana ha inteso “definire/armonizzare modelli di governance su scala regionale e sovraregionale per la gestione dei sistemi complessi di trasporto, passeggeri e merci” suggerendo, per quanto concerne la gestione dell’area dello Stretto di Messina, “una pianificazione coordinata della politica dei trasporti per garantire la corretta funzionalità della mobilità, motore di sviluppo fondamentale dell’economia locale. In tale contesto, in coerenza con quanto definito nell’azione 2.9 del Piano Regionale dei Trasporti della Regione Calabria, che prevede tra le altre misure una mirata alla governance dell’Area dello Stretto, il Master Plan della mobilità nell’Area Metropolitana dello Stretto costituisce lo strumento ottimale atto a garantire una visione unitaria del sistema trasportistico locale”.

L’Accordo per l’istituzione dell’Area integrata dello Stretto

Con la Delibera n. 78 del 27 febbraio 2019 la Giunta regionale siciliana ha apprezzato l’“Accordo per l’istituzione dell’Area integrata dello Stretto” stipulato tra Regione Siciliana, Regione Calabria, Città Metropolitana di Messina e Città Metropolitana di Reggio Calabria, ai sensi dell’art. 14 della Legge Regionale 24 marzo 2014, n. 8, il quale prevede che “la Regione, d’intesa con la Città metropolitana di Messina, favorisce la stipula di appositi accordi con lo Stato, la Regione Calabria e la Città metropolitana di Reggio Calabria, al fine di consentire ai cittadini residenti nell’Area metropolitana di Messina e nella Città Metropolitana di Reggio Calabria di usufruire dei servizi secondo criteri di prossimità”.

L’Accordo ha la finalità di coordinare l’azione di indirizzo politico-amministrativo degli Enti sottoscrittori, consentendo di valutare congiuntamente gli esiti di istruttorie effettuate anche in modalità collaborativa fra le strutture amministrative. Alla base di quanto previsto all’interno dell’Accordo vi sono le iniziative delineate nell’ambito del protocollo d’intesa stilato tra i Comuni di Messina e Reggio Calabria il 29 maggio 2017 nel quale è stata prevista:

  • la definizione di un bacino ottimale dello Stretto per lo svolgimento dei servizi pubblici locali a rete e l’istituzione del corrispondente ente di governo dotato di adeguata autonomia programmatoria, gestionale e finanziaria;
  • la richiesta al Governo di istituzionalizzare la continuità territoriale tra le due città, nonché di finanziare in maniera adeguata e stabile la già istituita continuità territoriale riferita ai servizi aerei di linea;
  • la promozione del coordinamento tra i servizi ferroviari calabresi e il collegamento marittimo veloce passeggeri tra Messina e Villa San Giovanni;
  • il sostegno al percorso di integrazione e coordinamento fra i servizi di trasporto pubblico locale, già offerti dalle aziende di trasporto pubblico locale, anche finalizzato alla possibile realizzazione di un consorzio tra le due società;
  • l’utilizzo di una parte cospicua delle rispettive dotazioni finanziarie previste dal PON Città metropolitane 2014-2020 e dal POC Metro per le finalità legate alla mobilità delineate all’interno del protocollo stesso.

L’Accordo per l’istituzione dell’Area integrata dello Stretto delinea i parametri per la definizione del bacino territoriale ottimale per l’Area Integrata dello Stretto, la quale dovrà ricomprendere almeno i territori comunali di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni e i territori urbani e suburbani meritevoli di essere inclusi all’interno del bacino, sulla base di analisi della domanda che tengano conto delle caratteristiche socio – economiche dell’utenza e della struttura del territorio di riferimento.

Accordo che prevede l’attribuzione di funzioni attinenti alla continuità territoriale al nuovo ente di governo, in ragione della peculiarità dell’Area integrata dello Stretto che, secondo i dati dell’ISTAT, genera una domanda di mobilità sistematica giornaliera (tra le due regioni) maggiore di 6 mila spostamenti di andata per studio e lavoro, oltre all’impennata dei valori inerenti ai flussi turistici che sta registrando lo scalo aeroportuale di Reggio Calabria, oggetto di un vero e proprio “rinascimento culturale”.

Il numero del traffico di passeggeri e veicoli sullo Stretto di Messina

A questi dati occorre aggiungere il risultato degli studi effettuati dalla Struttura di Missione del MIMS, i quali, in assenza di un collegamento stabile con l’attuale rete stradale e ferroviaria di collegamento con il nord del Paese, evidenziano un traffico dello Stretto di Messina caratterizzato da:

  • 11 milioni passeggeri/anno, confrontabili con il totale dei passeggeri/anno movimentati dagli aeroporti siciliani;
  • 0,8 milioni veicoli pesanti/anno (trasporto delle merci), paragonabili al traffico veicolare pesante del Frejus e superiori a quelli del Monte Bianco;
  • 1,8 milioni di veicoli leggeri/anno, superiori al traffico veicolare del Monte Bianco.

L’Accordo prevede che gli Enti si impegnino, ancor prima della creazione dell’Area integrata, a garantire il coordinamento interno dei servizi di mobilità di propria competenza, al fine di assicurare la coincidenza degli orari, il coordinamento con i servizi di competenza statale e, nei limiti consentiti delle norme in materia, con i servizi a libero mercato, secondo criteri di prossimità e tenendo conto del miglioramento dell’offerta di mobilità, perseguendo obiettivi di efficacia e efficienza.

Gli strumenti di governance ci sono, occorre riprendere il percorso avviato evitando inutili passerelle operative che non producono di fatto miglioramenti all’utenza della città e dei turisti dell’area metropolitana dello Stretto. Una pianificazione coordinata della politica dei trasporti nell’area integrata dello Stretto è essenziale per garantire la corretta funzionalità della mobilità, motore di sviluppo fondamentale dell’economia locale e metropolitana.

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