La questione relativa alla guerra in Ucraina e al ruolo dell’Italia nel conflitto spaccano l’opinione pubblica. Gli italiani sono contrari all’invio di soldati in Ucraina e sarebbero favorevoli allo stop al sostegno militare a Kiev. Questo è quello che emerge dal sondaggio realizzato da Euromedia Research per Porta a Porta. La rivelazione contiene anche indicazioni sulle intenzioni di voto degli italiani se si votasse oggi.
Cosa ne pensano gli italiani della guerra in Ucraina? Il sondaggio
Il primo dato importante riguarda il sostegno a Kiev: solo il 34,9% degli intervistati ritiene che l’aiuto militare all’Ucraina debba essere mantenuto, il 51,9% chiede che venga interrotto (il 13,2% non sa o non risponde).
Riguardo all‘aumento delle spese militari al 2% del Pil, secondo l’obeittivo previsto dalla Nato, il 30,1% si dice favorevole e il 53,8% contrario (il 16,1% non sa o non risponde). Per quanto riguarda l’accordo fra Trump e Putin, in 41,9% ritiene che ancora sia lontano, il 36,5% lo ritiene vicino, il 21,6% non sa rispondere.
L’accordo USA-Russia segnerebbe l’isolamento dell’UE? Sì, secondo il 53,5% del campione, mentre è in disaccordo il 28,5% (il 18% non sa o non risponde). E se a essere isolata fosse, invece, l’Ucraina? Lo conferma il 49,3%, in disaccordo il 30,6% (il 20,1% non sa o non risponde).
Italiani decisamente contrari all’invio di truppe in Ucraina per assicurare il rispetto della tregua: il 20,6% è favorevole, il 61.6% si dice contrario (il 17,8% non sa o non risponde).
Gli indici di voto
La questione Ucraina influenza anche la popolarità dei partiti in ottica voto. Fratelli d’Italia resta il primo partito al 30% (+0,2% rispetto al 5 marzo scorso). Segue il Pd con il 23,4% in aumento di 0,4 punti percentuali. Crescono pure il Movimento 5 Stelle (+0,1%) all’11,9% e Alleanza Verdi e Sinistra, che si colloca al 5,8%, in aumento dello 0,3%. La Lega (9.3%) sorpassa Forza Italia (9.1%)
Variazioni nulle per Azione di Carlo Calenda insieme a “Siamo europei-Renew Europe” (data al 2,8%) e per Italia Viva di Matteo Renzi, che si colloca poco sotto al 2,5%. Stabile anche Noi Moderati di Maurizio Lupi (0,9%), mentre +Europa cala dello 0,3% e si attesta all’1,8%.
Secondo gli italiani, la coalizione di centrodestra non sembra unita sulla questione del riarmo europeo: il 21,9% ritiene che la maggioranza sia coesa, il 56,5% pensa che sia divisa (il 21,6% non sa o non risponde). La situazione peggiora all’opposizione vista l’impossibilità di trovare una posizione univoca sui temi più importanti.
Calenda e Renzi sono tendenzialmente a favore dell’aumento della spesa per la difesa, Avs e M5s contrari. Il PD è invece frammentato al suo interno. Alla domanda su come appaia l’opposizione in termini di politica estera, solo l’11,7% risponde coesa, il 67% risponde visiva (il 21,3% non sa o non risponde).
Solo il 14,1% del campione intervistato ritiene convincenti le posizioni del PD in politica internazionale e nella gestione della crisi ucraina. Il 61,2% al considera poco convincente (il 24,7% non sa o non risponde). Poco meglio l’operato di Giorgia Meloni: soltanto il 28,6% è convinto dell’operato del Premier nella mediazione tra Russia, Ucraina e Usa; il 54,5% pensa invece che non sia convincente (il 16,9% non sa o non risponde).