“Lo avevamo capito sin dal principio. Precisamente da quel momento imbarazzante in cui il Sindaco Falcomatà, come uno scolaretto impreparato, si arrampicava sugli specchi davanti alla fatidica domanda posta dal Presidente della Commissione del Ministero della Cultura: “Qual è la copertura finanziaria per sostenere il progetto di Reggio Capitale della Cultura 2027?”, esordisce così il Consigliere Comunale e Presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Massimo Ripepi. “Una domanda semplice, diretta, ma soprattutto fondamentale. E la risposta? Confusa, improvvisata, inadeguata. Insomma, le chiacchiere, i distintivi, i premi dati agli amici, i toponimi di 400 strade della città sempre per gli amici, gli alberi di Natale da 170.000 euro, i droni nel cielo della Via Marina, questa volta non sono bastati per convincere la Commissione ministeriale che ha bocciato il progetto presentato da Falcomatà & Company”, rimarca Ripepi.
“Minestrone senza criterio”
“Questa mattina, finalmente, in Commissione Controllo e Garanzia, abbiamo audito la Dirigente Luisa Nipote che ci ha illustrato il progetto presentato a Roma. Un minestrone senza criterio, dove dentro c’era tutto e il contrario di tutto. La prima fonte di finanziamento? Il solito, onnipresente PON Metro Plus – lo stesso utilizzato per spettacoli natalizi ed effetti speciali da villaggio vacanze“, ha contestato Massimo Ripepi. “Per dare un tono più “culturale” alla proposta, si sono scomodati il Museo del Mare – ancora sulla carta-, e (udite! udite!), proprio loro: le piste ciclabili! Se il Ministero avesse fatto un sopralluogo in Città e avesse visto le piste ciclabili realizzate dal duo Falcomatà-Brunetti avremmo rischiato la cancellazione dalla cartina geografica della nazione italiana”, sottolinea Ripepi.
“Gravissima l’esclusione dell’Università e di Castrizio”
“E come se non bastasse, il Sindaco non ha neanche avuto il coraggio – o il senso di responsabilità – di nominare il Comitato promotore, come previsto dalla stessa delibera di Giunta. A domanda diretta, la Dottoressa Nipote ha risposto che “sono stati inclusi tutti coloro che hanno voluto partecipare”. Quindi: zero selezione, zero strategia, tutto lasciato all’autoinvito. In pratica, chi voleva si è autoconvocato. Ovviamente oltre ad importanti ed autorevoli esponenti del mondo della cultura reggina si sono presentati molti amici di Falcomatà. Questa sarebbe la gestione di un evento di caratura internazionale?” – ha rimproverato Massimo Ripepi. “Gravissima, poi, l’esclusione dell’Università e del Professore Daniele Castrizio – ordinario di Numismatica a Messina e massimo esperto al mondo sui Bronzi di Riace. E guarda caso, nel dossier ufficiale, a questi nostri tesori di valore planetario è stato dedicato appena un paragrafo. Una follia culturale e una ferita alla nostra identità”.
“Nella prossima Commissione – che si terrà giovedì – approfondiremo con la Segretaria Generale tutte le spese sostenute dal Comune per mandare la folta delegazione a Roma. È giusto che i cittadini sappiano quanto hanno pagato per l’ennesima prova dell’inefficienza della “Giunta dei selfie e delle cerimonie” – ha concluso il Presidente Massimo Ripepi – “purtroppo, nulla di nuovo sotto il sole di Reggio. L’Armata Brancaleone ha colpito ancora, il progetto era lacunoso, la copertura finanziaria era poca e il progetto che era iniziato male è finito peggio. Questa la verità emersa”.