Vorrei essere Filippo Quartuccio

I deliri di Quartuccio e il cuoricino di Falcomatà: tra i due il legame è sempre più stretto dopo il patteggiamento della condanna per le firme false alle elezioni e le dimissioni dalla Commissione del delegato alla Cultura di Palazzo San Giorgio

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Ha proprio ragione Filippo Quartuccio. Tutti vorrebbero essere come lui. Anche io. Innanzitutto vorrei avere quella faccia così sveglia e quel sorriso così delicato, ma poi il mio sogno più grande – come tutti d’altronde – è quello di collezionare indagini penali in processi su politica e ‘ndrangheta, finire a dover patteggiare a soli 32 anni una condanna per firme false nelle liste per le elezioni, oltre ad essere coinvolto in un processo con tanto di intercettazioni pubblicate da tutti i giornali in cui chiedevo di promuovere mio papà a caposquadra dei netturbini.

Come abbia fatto questo tipo di profilo a scalare i vertici della politica reggina è presto detto: a 22 anni era già consigliere comunale, e questo lo rende invidiato da tutti; chi a 22 anni non vorrebbe essere su uno scranno di Palazzo San Giorgio a firmare ogni giorno per un misero gettone di presenza anzichè studiare all’Università per mettere le basi di una vita di successi basati sull’educazione e sulla conoscenza? Quartuccio fa parte di una classe dirigente che ha fatto dell’arrivismo il proprio valore principale: basta essere lacchè del Sindaco per avere un ruolo di potere nel suo sistema che da 11 anni governa la città. Senza alcun riferimento al merito delle cose. Altrimenti Quartuccio, proprio Quartuccio, coprirebbe qualche altra casella del sistema, qualsiasi ma non certo quella della Cultura.

Ma quel posto in consiglio comunale non poteva bastare per Quartuccio: troppo precario, proprio perchè legato al destino politico di Falcomatà. Così il nostro eroe che si sente quotidianamente paparazzato, ha cercato disperatamente un altro posto. Rigorosamente pubblico. Avete presente Checco Zalone? Ecco. Quartuccio batte però tutti i record: mentre ci sono tanti reggini e calabresi che hanno studiato, che hanno competenze e qualità e sono costretti ad emigrare per lavorare e sognano di tornare nella loro terra, Quartuccio da giovanissimo consigliere comunale di Reggio Calabria partecipa e vince un concorso del Comune di Genova per impiegato di Categoria C e nel 2021 a soli 29 anni viene trasferito per mobilità all’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte, sede di Reggio Calabria, come impiegato di categoria B. Ovviamente non ha ancora lavorato neanche un giorno, essendo consigliere comunale, ma appena avrà concluso la sua avventura politica (Dio non voglia!), ci sarà sempre quel posto (e quello stipendio pagato con i soldi dei cittadini) ad aspettarlo.

Quartuccio a Genova non ha mai svolto il lavoro: ha sfruttato la mobilità per ottenere un posto di impiegato pubblico a Reggio senza fare un concorso a Reggio, tutto questo mentre è consigliere comunale (nonchè delegato alla Cultura di Falcomatà). Genova, quella stessa città che ha richiamato tanti politici reggini negli ultimi dieci anni: in molti hanno vinto un concorso pubblico nel Comune della Lanterna. Alcuni, almeno, si sono trasferiti realmente nel capoluogo ligure, a differenza di Quartuccio.

Di certo c’è che nel 2020 Quartuccio ha ottenuto 688 voti nella lista di estrema sinistra “Articolo 1“, mentre nel 2014 quando aveva appunto solo 22 anni, era stato il più votato della lista civica di Falcomatà denominata “Reset” con 636 voti. Non è chiaro cosa farà nel 2026, se si candiderà anche senza la sua guida politica Falcomatà o una volta ottenuto il posto al Parco d’Aspromonte si accontenterà di quello stipendio sicuro. Di certo c’è che in questi anni a Palazzo San Giorgio ha dimostrato un grande senso delle istituzioni in ossequio a nobili principi e valori. Tant’è, che il cuoricino di Falcomatà su Facebook conferma un legame saldo e inossidabile: “Avanti, insieme“. Semper fidelis.

Quant’è frustrante non essere Filippo Quartuccio in questa vita amara!

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