Dentro la crisi della Viola: come sarebbe la classifica Play-In senza le vittorie in regular season?

Viola, 4 vittorie in 10 gare ai Play-In: dal 1° posto al 5° con il fattore campo a rischio. Senza la regular season anche i Playoff sarebbero in bilico

StrettoWeb

Conclusa la 10ª Giornata dei Play-In Gold nella quale la Viola ha fatto da spettatrice, avendo già giocato nell’infrasettimanale di mercoledì a causa dell’indisponibilità del PalaCalafiore, restano appena 2 giornate in calendario ed è tempo di tracciare un bilancio importante. I reggini hanno raccolto 4 vittorie e 6 sconfitte in postseason, un bottino magro, soprattutto se rapportato alla prima parte di stagione in cui la squadra di coach Cadeo sembrava invincibile.

La regular season, si sa, conta il giusto e la postseason fa storia a sé. Soprattutto con la formula che consente di portarsi dietro solo i punti ottenuti con le squadre che ti ‘accompagnano’ alla seconda fase. Proprio questa formula, tanto criticata, ha però permesso alla Viola di evitare guai ben peggiori.

Josue Bangu
Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb

La classifica senza le vittorie della regular season

I reggini, infatti, sono attualmente al 5° posto con 22 punti, 8 dei quali raccolti in postseason e ben 14 in regular season, bottino che gli aveva permesso di iniziare la seconda fase del campionato da primi in classifica insieme a Monopoli. Tolti qui punti, i neroarancio sarebbero all’8° posto insieme ad Avellino (avversaria all’ultima giornata) e rischierebbero anche di non entrare nei Playoff.

Ottima invece la postseason di Angri, Matera e Piazza Armerina, le tre squadre del girone della Viola che hanno alzato i livello delle loro prestazioni. Al netto dei 3 ko consecutivi delle scorse giornate resta comunque più che positiva anche la seconda fase di Monopoli. Guadagna posizioni Messina, sempre ostica da affrontare, in qualsiasi fase del torneo.

Di seguito la classifica con i soli punti raccolti ai Play-In Gold (senza regular season) e la differenza di posizioni e punti rispetto alla classifica attuale dei Play-In Gold:

  1. Angri 16 (+3 posizioni, -8 punti)
  2. Monopoli 14 (-1 posizione, -14 punti)
  3. Piazza Armerina 14 (+1 posizione, -10 punti)
  4. Matera 14 (+4 posizioni, -4 punti)
  5. Milazzo 12 (-3 posizioni, -14 punti)
  6. Bisceglie 12 (+1 posizione, -8 punti)
  7. Messina 10 (+2 posizioni, -8 punti)
  8. Viola 8 (-3 posizioni, -14 punti)
  9. Avellino 8 (-3 posizioni, -12 punti)
  10. Molfetta 6 (stessa posizione, -10 punti)
  11. Brindisi 2 (stessa posizione, -10 punti)
  12. Bari 4 (stessa posizione, -8 punti)

I motivi della crisi

Coach Cadeo era stato profetico, dall’alto della sua esperienza, predicando calma quando la Viola andava al doppio degli altri nella prima metà di stagione: difficile iniziare così e finire allo stesso modo. Il calo è arrivato, lentamente già dalle prime settimane del 2025: una squadra meno brillante ma comunque ancora più forte delle altre.

Qualche scricchiolio, vittorie senza brillare, poi le prime sconfitte e i guai extra campo. L’infortunio di Fernandez costringe a ritornare sul mercato in fretta e ricostruire il ‘motore’ della squadra. Arrivano 4 innesti: Boniciolli in regia, Dell’Anna al posto del partente Ivanaj, Traore a rinforzare il reparto lunghi e il gioiello greco Stamatis, il colpo da 90.

Manu Fernandez
Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb

A parte le prime uscite di Dell’Anna, letale da 3, poi in calo anche lui, e qualche guizzo di Stamatis alla ricerca della migliore condizione e dell’adattamento alla nuova realtà, l’apporto dei nuovi arrivi è stato quasi marginale. I soliti Ani e Idiaru hanno tirato la carretta emotiva e sportiva della squadra, Bangu è salito enormemente di rendimento, i lunghi hanno sofferto la mancanza dell’asse play-pivot che si era creato con Fernandez.

Dover tenere un giocatore fuori a rotazione (il roster è composto da 11 giocatori adesso, scelta ponderata dalla società in sede di mercato) e la diversa distribuzione del minutaggio, di certo non aiuta, soprattutto quando le cose vanno male. E poi, come sottolinea coach Cadeo, se ci si intestardisce a giocare nell’1vs1, nel muovere poco la palla e nel provare a mettersi in proprio anzichè cercare il compagno, vincere diventa un’impresa difficile.

Coach Giulio Cadeo
Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb

Due partite difficili ma da non sbagliare

Nonostante tutto però, non è ancora finita. Mancano due partite prima che la griglia dei Playoff si possa cristallizzare e che ogni discorso venga proiettato alle gare da dentro o fuori. Sarà importantissimo agguantare almeno la 4ª posizione e consolidare il fattore campo. Attualmente la Viola è 5ª con 22 punti, due in più di Avellino, ultima avversaria della stagione e già vincente al PalaCalafiore. Prima di affrontarla (la partita sarà il 27 aprile), i reggini giocheranno mercoledì 16 aprile contro la capolista Monopoli. Due impegni proibitivi sulla carta, ma che mettono in palio punti importanti per provare a scalare la classifica seppur Piazza Armerina (in casa contro Molfetta e a Bari) e Angri (in casa contro Bisceglie e a Brindisi) abbiano impegni più favorevoli e 2 punti di margine.

Tocca crederci fino in fondo e provare a fare due imprese che vadano oltre ogni discorso di classifica: la Viola deve dare un segnale forte dentro e fuori dal campo. Ai Playoff si resetta tutto nuovamente, il bello è anche questo.

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