Messina, lo sfogo di De Luca in un video: “Sono un sindaco in trincea, cosa volete di più?”

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Lo sfogo del sindaco di Messina in un video: “Perché questa continua caccia all’uomo? Dove volete arrivare? Stiamo cercando di dare il massimo

Visibilmente provato, in vestaglia, il sindaco di Messina questo pomeriggio ha affidato ai social il suo sfogo, pubblicando un video in cui, senza nascondere l’amarezza, riflette su quanto accaduto nelle ultime ore nella città dello Stretto. La vicenda che più ha turbato il sindaco è quella del corteo funebre per il fratello dell’ex boss. De Luca si sfoga,  si mette a nudo e confessa la sua amarezza per gli attacchi subiti:

“Non sto bene oggi e non sono un superuomo. Ho preso sonno verso le 6 per l’amarezza che non mi ha fatto dormire. E una vena di depressione stamattina mi ha impedito di riprendere le mie attività. Non comprendo in un momento così delicato a che servono certe strumentalizzazioni. Bisogna solo attaccare l’amministrazione De Luca. Vengo attaccato per le mie parolacce, ho chiesto scusa. Io ho un mio metodo, ho chiesto scusa. Ho ricevuto attacchi strumentali anche del Garante dell’Infanzia.. attacchi blasonati. Nelle baracche vivono bambini in 30 mq, in piena promiscuità e in  condizioni igienico-sanitarie vergognose, lì il Garante non ci va, perché non si vuole sporcare le mani. Ho fatto la mia battaglia per lo Stretto di Messina, attendiamo ora queste proposte dei deputati 5 stelle. Quando ho fatto la battaglia io nessuno si è schierato al mio fianco, perché continuiamo sempre con la lotta politica selvaggia fuggendo dal merito. Nessuno è più in grado di dirvi chi sbarca in Sicilia, chi entra attraverso lo Stretto di Messina, perché tanto non è un problema che riguarda loro. Per loro è importante fare la guerra, la caccia all’uomo rispetto a un amministratore che come me gliele canta chiare e propone alternative valide. Ci troviamo sempre col solito delitto di lesa maestà. Ma quello che mi ha ammazzato ieri, ve lo dico fraternamente, è stato l’attacco riguardante il trasferimento della salma da casa al cimitero, che io sconoscevo. Io ho staccato la domenica di Pasqua, non ho letto queste questioni, le ho sapute lunedì. Ho parlato col Questore. E io vengo accostato a questi ambienti? Poi questi ambienti ringraziano me perché ho detto semplicemente come stanno le cose? Ed è ovvio che io non ho mai chiesto i voti alla mafia, non ho mai chiesto il sostegno alla mafia e non voglio ringraziamento da parte di ambienti che potrebbero essere contigui alla mafia. In queste settimane ho cercato di tenere buoni tutti. Sono andato in tutte le baracche..Ho cercato di far arrivare un segno pasquale, con i volontari e la Messina Social City… Ieri sono stato al rione Taormina e non ho fatto foto, non ho fatto nulla. Viene fatto girare un video da dove si sente che io rimprovero le persone per evitare assembramenti e vengo sbattuto ai quattro venti? Così? Ma in fin dei conti, ma da un sindaco che sta in trincea cosa si pretende di più? Perché questa continua caccia all’uomo? Dove volete arrivare? Stiamo cercando di dare il massimo, nei nostri limiti, nei nostri difetti, ma è il risultato quello che cerchiamo di portare a casa, nell’interesse della nostra comunità. E allora poi ti domandi cosa devi fare. Considerare le accuse di un mondo che alla fine ti lotta perché vuole prendere il tuo posto o l’apprezzamento della gente comune, che capisce, che sa leggere le tue lacrime e la tua amarezza? È logico che per me prevale questa seconda parte. Ed è per questo che sono in trincea e continuo a lavorare per i messinesi, per i siciliani, per gli italiani; a lavorare per quel territorio che è martoriato da chi sta sopra le nostre teste e continua a fare leggi sbagliate e a ragionare con la supponenza. Scusatemi per lo sfogo, ma ne avevo proprio bisogno”.

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