Il coronavirus ferma lo sport, l’appello del Coni Messina: “Per ripartire non basta il bonus di 600 euro”

StrettoWeb

Coni Messina: “anche per il mondo dello sport servono le misure di esenzione tasse già adottate per le attività produttive cittadine”

Lo sport nel territorio comunale è promotore culturale, strumento educativo anche per favorire corretti stili di vita, e strumento di riduzione delle disuguaglianze, ma anche motore dell’economia considerato il gran numero di operatori che ci lavorano. Ora, però, è essenziale pensare a come rimettere in moto una macchina che si è fermata in maniera molto disciplinata” a dirlo è Alessandro Arcigli, Delegato CONI Messina, che prosegue:

Non potremo ripartire semplicemente da dove abbiamo lasciato e la ripresa richiederà programmazione considerando che la maggioranza delle realtà sportive locali ha dimensioni ridotte e bilanci sono composti esclusivamente da piccole sponsorizzazioni e dalle quote degli iscritti. Entrambe le fonti di finanziamento difficilmente troveranno conferma in futuro per la prevedibile crisi economica. Il Governo ha messo a disposizione un’indennità di 600 euro per i collaboratori sportivi, il fondo di liquidità dell’Istituto per il Credito Sportivo italiano per l’accesso a finanziamenti a tasso zero e la sospensione del pagamento delle rate dei mutui per gli impianti sportivi. Misure necessarie, ma non sufficienti“.

Per Arcigli la ripresa riparte anche dallo sport e “serve una articolata azione di sostegno in vista dell’auspicata rilancio delle attività di un comparto non certo marginale a livello socio-economico dell’intera comunità di riferimento. In questo difficile periodo puntare a sostenere la ripresa dello Sport nelle singole realtà territoriali avrà l’obiettivo di mitigare gli effetti economici negativi dovuti all’emergenza coronavirus”.
Ed è necessaria “l’esenzione dei canoni di locazione/concessione degli impianti sportivi pubblici fino al 31 dicembre 2020; e per quanto riguarda il pagamento dei tributi locali, estensione al mondo dello sport delle misure di esenzione tasse già adottate per le attività produttive cittadine, come la tassa sulla spazzatura per i gestori di impianti privati. Infine, creare un fondo per le famiglie in difficoltà da utilizzare per il pagamento delle quote mensili”.
“Questo- prosegue Arcigli- per venire incontro alle aspettative di un comparto della vita sociale che, oltre a produrre immagine, aggregazione, passione, entusiasmo per le comunità di appartenenza, determina anche effetti indotti per l’economia e l’occupazione soprattutto giovanile. Il combinato disposto delle predette iniziative consentirebbe di alleviare in questo momento difficile gli oneri di un settore condannato all’inattività, garantendo al momento della ripartenza l’assenza di pesi eccessivi, gestionali e fiscali, che altrimenti finirebbero per rendere impossibile il rilancio delle attività, procurando un danno sociale alla comunità. I provvedimenti richiesti faciliterebbero, al momento opportuno e in maniera meno traumatica, la ripresa del “servizio sportivo” utilizzato con particolare gradimento dalle famiglie, che attendono, dopo un periodo di sacrifici, privazioni, rinunce e paure, di riproporre soprattutto per i più giovani e i bambini, ma anche per le fasce d’età più adulte, modelli di vita e di comportamento all’insegna del sano impiego fisico e della positiva aggregazione sociale”- conclude Arcigli.

Schillaci (M5S): “Governo regionale ha decretato la morte dello sport, zero euro in finanziaria”

“Il governo regionale ha decretato la morte dello sport in Sicilia: non ci sono in finanziaria risorse per questo settore. Nell’apposito capitolo di bilancio vediamo ancora 1,5 mln € per la sola Lr 8/78, contro i 4,5 dell’anno precedente, mentre nella finanziaria all’esame non c’è neanche un euro. Le risorse, già ridotte a un terzo, sono adesso azzerate. Nessuno stanziamento previsto per la legge 31/84 sugli aiuti allo sport di vertice. Una prospettiva angosciante e incredibile”. A dichiararlo è Roberta Schillaci, deputata regionale del Movimento 5 Stelle, che riferisce ancora di aver appreso “attraverso l’assessore Armao che ulteriori somme potranno essere stanziate dopo l’accordo Stato-Regioni. Ma questo significa navigare tra enormi dubbi. Intanto i tantissimi siciliani che fanno sport e vivono con lo sport, tra atleti, allenatori, maestri, preparatori, società, resteranno a secco e non potranno fare alcuna programmazione delle proprie attività. Tutto questo avviene proprio in un momento mentre mentre tutti guardiamo a una ripresa post-emergenza e sappiamo bene quanto l’attività sportiva sia strategica e importante per ragazzi e adulti, rimasti a casa per così tanto tempo. Come se non bastasse, il governo regionale determina il piano di riparto dei contributi per le attività sportive – al quale noi ci opporremo – concedendo solo una percentuale dell’80 per cento e trattenendo il 20 per cento riservato alle nuove richieste, che in una situazione di emergenza difficilmente arriveranno. Questo è inaccettabile, oltre a essere in contraddizione con la Lr 8/78”, conclude Schillaci.

Condividi