Coronavirus, il dramma degli imprenditori di Messina e quelle saracinesche che rischiano di rimanere abbassate per sempre. Il sindaco incontra ristoratore in sciopero della fame: “Riaprire è da folli”

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De Luca incontra un imprenditore di Messina in sciopero della fame: “Io non apro. Non sono un pazzo e ai miei colleghi dico di non riaprire, perché è un suicidio”

Il sindaco di Messina ha incontrato Marcello De Vincenzo, piccolo imprenditore che, messo in ginocchio dall’emergenza coronavirus, da alcuni giorni ha iniziato lo sciopero della fame. De Vincenzo gestisce la pizzeria “L’ingrediente” in via Garibaldi e stamattina, in diretta Facebook insieme al sindaco, ha mostrato a De Luca l’avviso che ha ricevuto del proprietario del locale. Nonostante il suo ristorante è rimasto chiuso, il proprietario ha chiesto a De Vincenzo il pagamento dell’affitto dei mesi di marzo e aprile 2020, entro due giorni, pena la risoluzione contrattuale. Il canone mensile è di 2200 euro.

De Vincenzo è amministratore di una srl e non ha diritto ai 600 euro, dall’inizio del lockdown ha mandato a casa 5 dipendenti.  Per aprire la sua attività, ad ottobre 2018, ha investito circa 100 mila euro. “Non intendo più sacrificare nulla, sono andato anche contro la mia famiglia per investire in questa attività e mi hanno sbattuto le porte in faccia. Il 2020 è finito, è inutile aprire a giugno”. L’imprenditore messinese sostiene che l’avvio della fase 2, con la conseguente riapertura delle attività commerciali, non è sufficiente per ripartire. I costi da sostenere sarebbero troppi: “Da qui a dicembre dobbiamo avere un aiuto per affitti e bollette. Possiamo partire a gennaio. Tutti i miei colleghi- ha detto l’imprenditore- premono per riaprire. Sindaco ti prego di dire a chi non è in condizioni di aprire di non farlo. Io apro già con un debito di 33 mila euro. Per ripartire mi servono circa 50 mila euro. In tre mesi non posso incassare 80 mila euro. Caro sindaco, io non apro. Non sono un pazzo e ai miei colleghi dico di non aprire, perché è un suicidio”. De Vincenzo, come molti imprenditori, chiede almeno che i 25 mila euro per le imprese siano a fondo perduto. Il sindaco ha concluso la diretta con la promessa di chiedere al Governo la sospensione dei tributi locali. L’imprenditore messinese ha interrotto lo sciopero della fame. “Il Comune di Messina– ha assicurato De Luca- esenterà gli imprenditori dal pagamento del suolo pubblico. Sto chiedendo al governo di autorizzarci, con i nostri fondi comunali, ad attuare tutte le misure possibili in favore delle imprese. Vogliamo avere la possibilità di contribuire alle spese fisse– ha concluso De Luca- Il Governo deve fare una norma banale, deve semplicemente dare l’ok ai Comuni”. 

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