Reggio Calabria, va a pesca rispettando tutte le norme locali e nazionali: maxi multa dalla Guardia Costiera, “farò ricorso al Prefetto”

StrettoWeb

Reggio Calabria, increscioso episodio stamattina a Bova Marina: un pescatore che era uscito in mare nel rispetto di tutte le normative locali e nazionali è stato sanzionato con una multa da 533 euro che però è illegittima. Farà ricorso al Prefetto

Pensavamo di averle viste tutte nella fase 1, con i droni che rincorrevano i runner solitari sulle spiagge e gli elicotteri che si calavano a riva per redarguire persone isolate vogliose di un po’ di sole e di aria pulita. Negli ultimi due mesi abbiamo assistito a scene tragi-comiche di agenti delle forze dell’ordine che rincorrevano persone perchè non indossavano la mascherina, o le multavano perchè andavano in edicola o ancora le redarguivano perchè stavano semplicemente portando il cagnolino a fare i bisogni, in un contesto degno del peggior squadrismo (si trattava in realtà di attività tutte consentite da norme e decreti).

Adesso, però, è iniziata la fase 2 e sono previste molte libertà che negli ultimi due mesi erano state vietate, partendo dal presupposto che la situazione epidemiologica è molto tranquillizzante, con il contagio ormai completamente azzerato soprattutto al Sud e in modo particolare in Calabria, la Regione in assoluto meno colpita d’Italia.

Proprio in Calabria, infatti, la Regione ha pubblicato un’ordinanza che già dal 30 Aprile scorso consente – tra le altre cose – attività sportiva individuale, compresa la pesca che è una disciplina sportiva ufficialmente riconosciuta dal CONI. Ma a prescindere dall’ordinanza della Regione, da oggi è consentita la pesca anche secondo le direttive del Governo che spiega testualmente:

L’attività sportiva e motoria all’aperto è consentita solo se è svolta individualmente, a meno che non si tratti di persone conviventi. A partire dal 4 maggio l’attività sportiva e motoria all’aperto sarà consentita non più solo in prossimità della propria abitazione. Sarà possibile la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti.
È obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di almeno due metri, se si tratta di attività sportiva, e di un metro, se si tratta di semplice attività motoria. In ogni caso sono vietati gli assembramenti.
Al fine di svolgere l’attività motoria o sportiva di cui sopra, è consentito anche spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere tali attività. Non è consentito svolgere attività motoria o sportiva fuori dalla propria Regione.

Essendo la pesca un’attività sportiva a tutti gli effetti, rientra in questa categoria. Eppure stamattina a Bova Marina (Reggio Calabria) è successo un episodio increscioso ad un malcapitato ha voluto testimoniare quanto accaduto scrivendo alla Redazione di StrettoWeb.

Riportiamo integralmente la testimonianza:

Spett.le StrettoWeb
la presente per informarvi e se potete dare risalto alla mia disavventura, così da poter salvare altri da eventuali noie che potrebbero capitare in questo periodo di regime di polizia.
Questa mattina fiducioso del decreto della nostra Presidente Santelli, sono uscito in mare per andare a pesca. Il decreto consente la pratica dello sport in solitaria e così ho fatto.
Ho messo la barchetta in mare per passare qualche ora in tranquillità dopo mesi di terrore, guardando telegiornali e quant’altro (ero arrivato persino a guardare i programmi di barbara d’Urso…e si ero messo male.)che informavano sulla pandemia rendendo l’animo di chi guardava cupo e terrorizzato.
Da noi per grazia di Dio e lungimiranza ed intelligenza della nostra Presidente ci siamo più o meno salvati, ciò non toglie che la paura era tanta e faceva 90 e che purtroppo il lotto era chiuso e non lo si poteva giocare nemmeno come numero jolli.
La fortuna dei principianti ha fallito, di fatti dopo poche remate è arrivata la Guardia Costiera e mi ha sanzionato con un bel 533 euro. A nulla è valso dire che il decreto della Presidente Santelli consente lo sport in solitaria e la pesca lo è, ma mi è anche stato detto che tale decreto non vale perché impugnato, disconoscendo il fatto che impugnare è una cosa annullare un’altra. Non hanno voluto sentire ragioni e mi hanno regalato una bella multa che per un pensionato è come una mazzata sul collo.
Eppure per il C.O.N.I. la pesca è uno sport e tra le tipologie di pesca c’è quella del bolentino (fonti C.O.N.I.) ma per esercitarla o sei dotato di poteri magici e cammini sulle acque o ti munisci di barchetta ma se vai in barca ti prendi la multa. Mi ricorda un film del 1970 “Comma 22” era sulla guerra del Vietnam ed uno dei regolamenti dei piloti a cui erano soggetti conteneva il comma 22 che diceva “chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo”
E’ certamente più rischioso andare in un supermercato, che non trovarsi da solo in mare, ma chiedere di essere intelligenti sarebbe troppo, alcuni si accaniscono sui deboli forse perchè hanno troppa soggezione dei forti. Povera Italia e povera Calabria se a controllarla sono persone che non vedono più in la dell’onda.
Ho sempre rispettato i pubblici ufficiali specialmente in questo periodo che svolgono l’attività di controllo con rischio e dedizione ma a tutto ci dovrebbe essere un limite e dovrebbero usare pesi e misure correlate alle situazioni e non cercare di strafare arrivando ad abusare del potere a loro conferito per castigare a prescindere.
Vabbè farò ricorso al sig Prefetto sperando che vada a buon fine.
Grazie dell’attenzione
Luciano Gratteri

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