Fase 2 in Italia, le Regioni spingono sulle riaperture: il Tar ha frenato la Calabria, ma neanche Liguria, Veneto, Sardegna e Friuli aspettano il Governo. Lazio e Toscana restano ferme

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Coronavirus, dalla ripresa delle attività agli spostamenti verso le seconde casa: molte Regioni si sono mosse in anticipo rispetto al Governo, tutti i provvedimenti più significati emanati in questo inizio della Fase 2

Dal 4 maggio il Dpcm del Governo ha annunciato l’inizio della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Le Regioni procedono in ordine sparso sul tema delle riaperture, alcune attuando veri e propri allentamenti delle misure di chiusura già da lunedì 11 maggio e in seguito da lunedì 18 maggio, in un quadro generale che appare molto confuso. La situazione d’altronde sembra in evoluzione anche a livello centrale, con una continua interlocuzione tra il Governo e i Presidenti regionali: l’unica ad essere stata frenata è stata la Calabria ma, come si può leggere di seguito nel dettaglio, anche Liguria e Veneto si sono mosse in anticipo, seguite poi da Friuli, Sicilia e Sardegna. Procedono a lenti passi la Puglia e la Basilicata, mentre in Lombardia e Piemonte è difficile fare previsioni perché la curva dei contagi resta troppo elevata. Ancorate ai provvedimenti del Governo centrale restano la Toscana e il Lazio, con i loro governatori che aspettano nuovi aggiornamenti dal comitato tecnico-scientifico. Di seguito i provvedimenti più significati e la situazione per ogni singola regione:

VALLE D’AOSTA

SECONDE CASE. E’ possibile recarsi nelle seconde case all’interno della regione, “anche perché in questo periodo è necessario fare un controllo delle strutture in vista della stagione estiva”;

HOTEL. Gli alberghi non erano costretti alla chiusura. Possono riaprire gli agriturismi;

CIMITERI. Sono riaperti i cimiteri.

PIEMONTE

I numeri del contagio sono tenuti sotto stretta osservazione e questo determina una certa cautela nell’affrontare il tema delle riaperture. Proprio per questo, ad esempio, dal 4 maggio è ammessa l’attività di take away in tutta la regione ma nel capoluogo piemontese se ne parlerà soltanto più avanti. “Se la soglia di allerta sale al livello di allarme, si torna alle misure di chiusura”, avverte il Presidente Cirio.

LIGURIA

In Liguria la Fase 2 è iniziata dal 24 aprile con diversi provvedimenti annunciati dall’ordinanza del Presidente Toti. Si inizia a ragionare sulla riapertura delle attività: “d’intesa con altre Regioni entrerà in vigore un’ordinanza dalla mezzanotte di domani (dall’11 maggio, ndr), non sarà eversiva nei confronti del Governo. Diremo solo che questa settimana ‘mettiamo a posto le cose’ e dal 18 si riparte perché non possiamo aspettare più neanche un’ora e vogliamo avere tutte le linee guida per farlo”, ha sottolineato il presidente Toti. L’idea è infatti far riaprire dal 18 maggio sia parrucchieri ed estetisti che bar e ristoranti. Forte azione per far iniziare la stagione turistica, al via sono incluse anche le spiagge libere ed attrezzate.

LOMBARDIA

MERCATI RIONALI. OK per i mercati aperti e al coperto (ma solo di generi alimentari);

RIPRESA ATTIVITA’. Riapertura di studi professionali, cartolerie, librerie, profumerie, ferramenta e negozi di fiori. Non esiste ancora un calendario per le altre attività: La Regione starebbe ragionando sulla logica di spalmare nell’arco della giornata gli orari di aperture e chiusure, e di farlo per 7 giorni su 7.

TRENTINO ALTO ADIGE

RIPRESA ATTIVITA’. A Bolzano tornano al lavoro parrucchieri ed estetisti. Dall’11 maggio anche bar e ristoranti;

SPORT. Sono aperte le piste ciclabili, i parchi e tutte le aree verdi.

SECONDE CASE. Gli spostamenti in Regione sono concessi per manutenzione ordinaria o straordinaria delle seconde case ma deve essere fatto rientro in serata.

FRIULI VENEZIA GIULIA

RIPRESA ATTIVITA’. Riapertura dei negozi l’11 maggio e quella di bar e ristoranti il 18 maggio.

Per il governatore Fedriga, la proposta “non vuole essere provocatoria, ma responsabile. Il mio scopo è dare risposte, non voglio andare allo scontro, ma trovare soluzioni”.

VENETO

La Fase 2 nella Regione è iniziata dal 24 aprile: con una settimana di anticipo rispetto al resto d’Italia, è stata attivata la vendita di cibo da asporto e sono ripresi anche i lavori pubblici ed edilizi. Dal fine aprile sono state consentite la coltivazione di orti urbani e comunali, indipendentemente dalla locazione dell’orto, la riapertura di fiorerie e negozi “garden” e di florovivaismo. Riaperti cimiteri, sempre nel rispetto delle misure di contenimento del virus. Via alle attività di manutenzione delle imbarcazioni. Il governatore Zaia ha agito una settimana prima rispetto al Dpcm del Governo, ma adesso ha iniziato a forzare le pressioni: “Noi sosteniamo la riapertura di tutto. Noi non abbiamo più codici Ateco, secondo noi nel rispetto delle indicazioni sanitarie, siamo per provare a riaprire tutto dal 18 maggio. E così la pensano anche i miei colleghi governatori. Spero che stasera il presidente del Consiglio compaia in tv e ci dica qualcosa. Mi risulta che ieri abbia già avuto una relazione del comitato tecnico scientifico sull’andamento del contagio nella settimana. Se vuole un consiglio: faccia un Dpcm con un solo articolo, in cui dice si delegano le Regioni, a fronte della presentazione di un piano, alle riaperture”.

EMILIA ROMAGNA

Il governatore Bonaccini, che ha più volte auspicato una accelerazione rispetto ai tempi dettati da Palazzo Chigi, non condividendo, tuttavia, le decisioni autonome dei governatori perché “non può decidere una Regione da sola”. Qualche sindaco però ne ha preso le distanze: a Ferrara ad esempio con un’ordinanza è stata anticipa all’11 maggio la riapertura dei negozi di prodotti non alimentari.

TOSCANA

Nella Regione è possibile la manutenzione di appostamenti fissi per la caccia e di imbarcazioni, la ricerca dei funghi e l’attività agricola amatoriale e la selvicoltura, purché rigorosamente da soli. È consentito infine anche l’addestramento e l’allevamento di cavalli e cani, e l’attività degli esercizi di toelettatura di animali.

UMBRIA

La Presidente Tesei rimane sulla posizione di non emanare ordinanze in deroga e di evitare lo scontro aperto con il Governo, cercando invece la collaborazione attraverso richieste ufficiali e risposte ufficiali. La Regione chiede di riaprire per l’11 maggio il commercio al dettaglio e i parrucchieri. Per il 18 maggio, invece, l’Umbria vorrebbe poter riaprire ristoranti e bar. Per il 25 maggio, la richiesta riguarda i centri estetici, di tatuaggi e massaggi, su appuntamento; mentre il 1 giugno potrebbe essere la volta delle attività di ‘turismo alternativo’, quindi agriturismi, bed and breakfast e campeggi. L’8 giugno, infine, è stata chiesta la ripartenza per gli ambulanti, ma per ora solo idee.

MARCHE

ANIMALI. Attivi dal 4 maggio i servizi di cura degli animali da compagnia (toelettatura, addestramento, presa in pensione e custodia), l’accesso con prenotazione ai canili e ai gattili;

TURISMO. Ok alla manutenzione delle spiagge, pensando a una riapertura della stagione balneare prima del ponte dell’1 giugno.

La Regione Marche sta lavorando ad un protocollo per consentire di anticipare la ripresa delle attività dei barbieri, dei parrucchieri e delle estetiste rispetto alla data dell’1 giugno prevista dall’ultimo Dcpm. Niente provvedimenti eclatanti, secondo quanto si apprende da fonti locali, ma l’intenzione è di muoversi in anticipo.

LAZIO

Tutto bloccato sulla riapertura bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti, il Presidente Zingaretti si muove in linea con le scelte del Governo.

ABRUZZO

RIPRESA ATTIVITA’. Per quanto riguarda i servizi alla persona (parrucchieri, estetisti, tatuatori, centri benessere), le attività delle imprese artigianali riprenderanno il 18 maggio.

“La Regione Abruzzo ha inteso indicare la data delle 18 maggio, in linea con molte altre regioni e in un clima di leale collaborazione istituzionale con il Governo, al quale le Regioni hanno chiesto di modificare e accelerare i calendari di apertura di alcune attività”, ha sottolineato il Presidente Marsilio.

MOLISE

Nessun passo in avanti dalla Regione, si segue la strada imposta dal Governo. “Non escludo un ulteriore allargamento delle maglie, sentito ovviamente il parere della autorità sanitarie e del Comitato scientifico. La ripartenza deve essere tutta giocata all’insegna della responsabilità individuale e collettiva”, ha spiegato il governatore Toma.

CAMPANIA

RIPRESA ATTIVITA’. Dopo le prime riaperture dal 18 maggio si attende la vera ripartenza per una serie di attività, a cominciare da bar, pasticcerie e ristoranti, che potrebbero tornare a servire i clienti al banco, ma anche parrucchieri, barbieri ed estetiste.

Il governatore De Luca ha incontrato i rappresentati di tutti i settori produttivi, elaborando così un piano organizzativo che sarà riferito al Governo, il quale dovrà provvedere a varare un piano unitario.

PUGLIA

COMMERCIO. Dal 18 maggio riapertura dei negozi di merci varie che hanno chiuso a partire da metà marzo e in alcuni centri anche prima;

RIPRESA ATTIVITA’. Anche parrucchieri, barbieri e centri estetici possano anticipare il riavvio.

BASILICATA

SECONDE CASE. Sì agli spostamenti per raggiungere le seconde case e le barche per fare manutenzione;

ANIMALI. Via libera anche all’igiene per gli animali domestici, con distanziamento, senza contatto diretto alla consegna dell’animale stesso e senza attesa nella struttura.

MERCATI. Ok ai mercati all’aperto, ma con l’obbligo di indossare la mascherina. Riaprono parchi, ville e giardini.

CALABRIA

Tutto da rifare per la Presidente Santelli, che ha visto annullare dal Tar la sua ordinanza dopo il ricorso del Governo. La risposta della Regione arriva subito dopo poche ore con l’emanazione di nuovi provvedimenti: “considerato che il periodo di lockdown – si legge nell’ordinanza n°41e le ulteriori limitazioni imposte nel territorio regionale, si sono rivelate efficaci ed appare possibile perseguire la graduale ripresa delle normali attività, ferma restando la necessità di mantenere comportamenti rispettosi dell’igiene e del distanziamento interpersonale, indispensabili ad evitare nuove possibili fonti di contagio”.

SICILIA

SECONDE CASE. E’ consentito spostarsi nelle seconde case, anche in altri comuni della Sicilia, ma a due condizioni: “devono essere spostamenti per il trasferimento “stagionale”, ovvero per l’estate e non occasionali e sono vietati nei giorni domenicali e festivi”;

CIMITERI. Ci si potrà recare sulle tombe e di conseguenza anche acquistare i fiori nei negozi di piante. I sindaci hanno la facoltà di disporre l’apertura, si legge nel testo “a condizione che possano essere assicurate adeguate misure organizzative per evitare assembramento di visitatori e per garantire la distanza interpersonale”;

SPORT. Possono riprendere le attività amatoriali. In particolare ciò è consentito per corsa, tennis, golf, ciclismo, vela ed equitazione. Via libera anche ai circoli;

ASPORTO. Via libera  per l’asporto da ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie e pub ma resta il divieto di consumare cibi e bevande nei locali e anche nelle vicinanze;

ANIMALI DOMESTICI. Sono consentiti gli spostamenti per le loro esigenze fisiologiche, anche se solo in prossimità della abitazione, ma da lunedì sarà consentita anche l’attività di toelettatura degli animali, purché il servizio sia svolto con appuntamento e senza alcun contatto diretto tra le persone;

TRASPORTO PUBBLICO. Nei mezzi di trasporto pubblico urbano è consentito l’accesso ai passeggeri nella misura massima del 40% dei posti omologati e, comunque, garantendo il rispetto della distanza minima di un metro tra gli stessi;

SARDEGNA

MESSE. Via libera alle messe nelle Chiese facendo rispettare le distanze e con i fedeli dotati di mascherina;

RIPRESA ATTIVITA’. Dall’11 maggio possono aprire i negozi che riguardano i servizi alla persona, per esempio i saloni di parrucchieri, estetisti, tatuatori ma anche esercizi di vendita di abbigliamento e calzature, gioiellerie, profumerie. Ok alle agenzie immobiliari, delle pratiche fiscali e automobilistiche, della vendita di materiale per l’edilizia, di ricambi per la nautica;

MERCATI RIONALI. Apertura dei mercati rionali e a chilometro zero;

SECONDE CASE. Nell’Isola Interi nuclei familiari conviventi e residenti in Sardegna si potranno spostare nelle seconde case ma non potranno restare a dormire per la notte. “Siamo profondamente convinti che se un nucleo familiare convive in una casa in città non c’è alcun rischio di contagio posto all’interno di un’altra casa che non sia in città”.

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