‘Ndrangheta a Reggio Calabria, l’ordinanza dell’operazione Malefix: “cosca De Stefano-Tegano ha fatto scempio dell’umanità”

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‘Ndrangheta, operazione “Malefix”: i dettagli nell’ordinanza

Quelle De Stefano-Tegano non sono solo famiglie mafiose ma sono le famiglie mafiose “doc”, riconosciute, che hanno rapporti con le altre famiglie mafiose, come emerge dalle sentenze passate in giudicato acquisite“. E’ quanto si legge nell’ordinanza dell’operazione “Malefix” che stamane ha portato all’arresto di esponenti della cosca De Stefano-Tegano-Libri di Reggio Calabria. “Ma è soprattutto mafia vera – evidenzia l’ordinanza – perché si ritiene padrona piena ed esclusiva del territorio, con tutti i relativi poteri. E mafia che vive anche del “prestigio” dei capostipiti mitici, intatto anche con la detenzione, per come emergente dalla serie di dichiarazioni incrociate di collaboratori che dipingono prestigio, alleanze, potere ricattatorio e capacità e possibilità di comunicare determinazioni dal carcere”. In “molti processi – annota ancora il Gip – è emerso dai dichiarati dei collaboratori come essi, nelle fasi detentive precedenti alla collaborazione stessa, fossero stipendiati dalle organizzazioni ed emerge, dalle intercettazioni, come il carcere fosse un luogo di aggregazione e come si tornasse subito attivi all’uscita“.

E “la sottolineatura – prosegue – è utile solo per comprendere la forza delle associazioni, che non è costituita solo dai soggetti intercettati o pedinati o in libertà ma anche dai detenuti, con il loro peso, con il prestigio che loro dà il carcere e con quell’aspettativa di un pronto rientro in campo, con la scarcerazione, che essi danno, e consentono sia fondata, all’associazione”. E “il dato – conclude l’ordinanza – è significativo per cogliere nel loro complesso le associazioni e per ribadire e comprendere come le cosche di cui si parla, pur se si presentano a quadri ridotti e con obiettivi “civili”, sono appunto quelle stesse che pochi anni prima hanno fatto stragi di uomini e scempio dell’umanità“.

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