Museo di Messina: “L’Asp di Messina ha accertato le condizioni di disagio in cui lavorano i dipendenti”

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A seguito degli esposti promossi dall’Ugl, l’Asp ha effettuato un sopralluogo presso il Museo di Messina: sarebbero state riscontrate criticità sia riguardo lo stato delle strumentazioni antincendio che dell’impianto di condizionamento

Temperature elevate e assenza di sicurezza erano l’oggetto di un esposto presentato dal segretario della federazione Nazionale Autonomie, con l’obiettivo di risolvere le situazioni lamentate dai lavoratori. Giovanni Panebianco: “La soddisfazione è di avere posto la questione e di essere stati ascoltati. Grazie al nostro sindacato, qualcosa si è mosso”

Il nostro grido di aiuto è stato ascoltato e nei giorni scorsi degli ispettori dell’Asp si sono recati presso il Museo Regionale di Messina per verificare l’assenza di condizioni di sicurezza denunciate con un esposto da me personalmente, a nome della mia federazione”. Così il segretario provinciale della federazione Nazionale Autonomie di Ugl Messina, Giovanni Panebianco, dopo un sopralluogo avvenuto ieri nella struttura.

“Dopo l’esposto – prosegue Panebianco – il direttore Orazio Micali aveva assicurato che erano già stati revisionati gli estintori, ma dopo l’ispezione è venuto fuori che non è stato così. Le sale erano prive di condizionamento ed è stata constatata la condizione di disagio in cui si trovano i lavoratori del Mume. Nemmeno nella Filanda possono stare i lavoratori, dove Micali diceva che potevano stazionare quando non c’erano clienti perché le temperature sono più basse.

Il nostro obiettivo non era quello di sollevare una polemica, ma di risolvere una situazione di degrado in cui versa il Museo, i suoi dipendenti e, di conseguenza, anche le opere, sottoposte a rischio – sottolinea ancora il segretario della federazione Nazionale Autonomie di Ugl Messina – La soddisfazione è di avere posto la questione e di essere stati ascoltati. Adesso, grazie al nostro sindacato, qualcosa si è mosso nella speranza di porre fine alle situazioni lamentate più volte dai nostri iscritti. Ma anche degli altri”.

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