Salvini aggredito in Toscana: donna di origini congolesi gli strappa la camicia e il rosario durante un comizio

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La 30enne di origini congolesi gli avrebbe strappato la camicia e il rosario: sarà denunciata per violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale

Il senatore Matteo Salvini è stato aggredito durante la sua visita a Pontassieve (provincia di Firenze). Giunto in Toscana per un’iniziativa elettorale a sostegno di Susanna Ceccardi, candidata leghista alle prossime Elezioni Regionali, il leader della Lega è stato avvicinato e strattonato da una donna di colore, che gli ha strappato la camicia e il rosario. Necessario l’intervento della digos e dei carabinieri presenti sul posto. Secondo una prima ricostruzione della questura, non si sarebbe trattato di un gesto programmato: in base a quanto emerso dai primi accertamenti, la giovane, che stava tornado a casa dal lavoro, si sarebbe trovata casualmente in mezzo ai sostenitori della Lega che erano intorno all’ex Ministro. A questo punto ne avrebbe approfittato per avvicinarsi al leader della Lega e afferrarlo per la camicia. L’episodio, spiega sempre la polizia, non avrebbe alcun collegamento con la manifestazione di protesta contro Salvini che pure è in corso a Pontassieve, alla quale stanno partecipando alcune decine di antagonisti.

Gli agenti presenti sul posto comunque hanno subito identificato la donna, che non ha precedenti ma comunque sarà denunciata per violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta di una trentenne congolese che lavora per un progetto del servizio civile del Comune di Pontassieve. “Ognuno può avere idee politiche, calcistiche, religiose diverse, ma la violenza no: la camicia me la ricompro, ma strappare dal collo un rosario che mi ha regalato un parroco è una cosa che non sta né in cielo né in terra, e quella persona si dovrebbe vergognare”. Lo ha lo stesso Matteo Salvini, parlando a una iniziativa pubblica a Pontassieve dell’aggressione da lui subita. “La cosa bella che mi porto via da Pontassieve non è quella poveretta là, ma è una signora che mi ha detto ‘Matteo, io non la penso come te, ma ti chiedo scusa. Pontassieve non è così, se vuoi ti offro un caffè”, ha concluso il numero uno del Carroccio.

 

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