Messina, De Luca sull’ultimo Dpcm: “Le limitazioni introdotte sono anti-economiche, questa è istigazione al suicidio” [VIDEO]

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Messina, il sindaco De Luca accusa il presidente Conte di ipocrisia istituzionale: “Avete scaricato sui sindaci la responsabilità di scelte che non avete avuto le palle di assumere in ambito nazionale. È deplorevole”

Dopo le perplessità espresse già nella prima mattinata di oggi, il sindaco di Messina, Cateno De Luca, torna a criticare aspramente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a proposito dell’ultimo Dpcm varato dal Governo al fine di introdurre ulteriori misure di contrasto al coronavirus. Questa volta con un video.

Tra i temi che creano maggiore perplessità nel primo cittadino la gestione dell’ordine pubblico in relazione alle attività ricreative serali, al secolo: la movida.
Secondo De Luca, Conte, durante la conferenza stampa, avrebbe demandato ai sindaci la gestione di quello che ad oggi appare come il più pericoloso male della nostra epoca, salvo poi non inserire il riferimento a questi ultimi nel testo del Dpcm.
In realtà durante la conferenza stampa Conte ha dichiarato che i sindaci avrebbero avuto la facoltà di interdire, dalle 21 in poi, l’accesso a piazze e luoghi pubblici, avendo inoltre titolo a chiudere alcune strade, garantendo però il regolare afflusso e deflusso da e verso le attività commerciali. Senza quindi poter intervenire sugli orari e le modalità di apertura delle stesse, che è cosa piuttosto diversa dal demandare integralmente ai Sindaci la gestione del tema.

In funzione del mancato riferimento ai sindaci, dunque, De Luca ritiene che vi sia un “vuoto operativo”, così come sul tema scuole, sul quale il sindaco ha dichiarato: “Avete avuto aprire a tutti i costi perché la ministra, quasi come una bambina viziata, ha puntato i piedi”. “Abbiamo capito – ha poi proseguito il sindaco –, questo sì, che avete scaricato sui sindaci la responsabilità di scelte che non avete avuto le palle di assumere in ambito nazionale”.

De Luca ha poi attaccato ancora più duramente Conte accusandolo di stare “ammazzando una parte dei piccoli imprenditori”, mettendo in dubbio l’affidabilità delle promesse relativi a futuri “ristori” per gli imprenditori: “Non ci fidiamo delle sue parole, tanto è vero che tra la sua conferenza stampa ed il contenuto del Dpcm ci sono state delle modifiche. Lei si è dimostrato inaffidabile. Io pretendo da sindaco che lei trasferisca in automatico soldi a tutte le piccole attività che con il suo Dpcm ha chiuso”.

Per De Luca si tratta di un caso di ipocrisia istituzionale, che troverebbe la sua origine nell’incapacità da parte del Governo di assumersi la responsabilità di disporre chiusure definitive, introducendo però misure che avrebbero come unico risultato quello di trascinare gli imprenditori verso una lunga agonia la cui inevitabile conclusione sarebbe la chiusura delle attività: “Con tutte le limitazioni che avete previsto rendete anti-economiche tutta una serie di attività. E questo non è vergognoso, è deplorevole da parte di un presidente del Consiglio dei ministri”.

In fine De Luca ha concluso invitando Conte ad intervenire durante la prossima diretta Facebook, organizzata per venerdì prossimo dal sindaco, durante la quale verrà presentata l’ordinanza che sta preparando l’Amministrazione cittadina per “cercare di evitare i morti previsti dal suo Dpcm riguardanti le attività economiche che saranno costrette a chiudere. Questa si chiama istigazione al suicidio. Perché quelle limitazioni sono state fatte da persone che non hanno mai amministrato un condominio e non si rendono neanche conto di quelli che sono gli effetti economici di queste limitazioni”.

Messina, il sindaco De Luca sull’ultimo Dpcm Conte: “Questa si chiama istigazione al suicidio” [VIDEO]

Messina, il sindaco De Luca sull’ultimo Dpcm Conte: “Non posso che esprimere il mio disappunto”

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