Reggio Calabria, Gabriele Parpiglia a StrettoWeb: “ricevo messaggi di gente che scrive ‘nella tua città votano pure i morti’. Io ci metto la faccia, ma adesso sono stanco”

StrettoWeb

Il primo a chiedere aiuti per Reggio Calabria nei giorni di forte maltempo, adesso Gabriele Parpiglia non molla e sprona i suoi concittadini a pretendere un cambiamento dopo le ultime vicende relative alle inchieste sui brogli elettorali: “ai giovani consiglio di usare il web per fare tanto rumore”

E’ tornato alla carica Gabriele Parpiglia, utilizzando la forza del web e dei social sta cercando di far arrivare a livello nazionale le ultime vicende che hanno colpito Reggio Calabria. Prima il maltempo che ha messo in ginocchio diversi quartieri e i suoi abitanti, poi le indagini della Digos sui brogli elettorali (oggi ci sono stati altri aggiornamenti) che hanno portato all’arresto di Castorina e Giustra: la città calabrese dello Stretto è tornata sulle prime pagine dei giornali ma per motivi di cui andarne poco fieri. “Quando c’è stato il caos legato all’alluvione che ha colpito Reggio Calabria – sottolinea Parpiglia ai microfoni di StrettoWeb, c’era l’immagine di un pompiere immerso nel fango e di un topolino che cercava di salvarsi su una busta di spazzatura. Le strade di Ravagnese che erano le stesse che io percorrevo per andare a giocare nel Gallina Calcio, quando io abitavo a Reggio. La cosa che mi ha colpito di più è che, nonostante siano passati oltre 20 anni, tutto è rimasto praticamente uguale. Capisci che il cuore della città e la sua periferia sono state abbandonate e dimenticate”.

Il famoso conduttore televisivo, al timone del talk-show “Seconda vita”, in onda sulle frequenze del canale Real Time, afferma di non pensare in questo momento ad un ritorno nella propria terra di origine e spiega il perché: “Se io dovessi tornare a Reggio, lo farei solo se dovessi trovare un gruppo di persone pronto a prendere a cuore la questione di risollevare le sorti della città. Ma non gente con la cravatta, ma qualcuno che partendo dalla strada abbia il coraggio di bussare proprio porta a porta, a segnarsi con carta, penna e calamaio tutti i problemi che ci sono, dal centro e dalla periferia. Potrei pensare di tornare a Reggio se dovessi trovare persone che non appartengono a questa attuale classe politica e non appartengono a nessuna delle precedenti fazioni elette”.

Parpiglia batte ancora sulle inchieste relative alle ultime elezioni comunali: “Quello che è successo a Castorina è vergognoso”. Poi, con il cuore in gola, sottolinea un aspetto che lo fa andare in bestia: “Ma sai qual è la cosa più brutta? Io sono nato a Reggio Calabria, faccio un lavoro in cui ci metto la faccia. Ieri era in onda in televisione, mi ha visto mezzo milioni di persone. Oggi, dico la verità, non mi sono neanche goduto la puntata, perché mi sono arrivati tanti messaggi della serie “a Reggio fate votare pure i morti”. Roba su cui sorvoli le prime volte, ma poi davvero ti incazzi, perché si parla di fatti accaduti nella città in cui sei nato. Questa volta sono stanco e lo dico da reggino”.

E poi rivolge una critica al Sindaco Giuseppe Falcomatà: “Se io adesso fossi a Reggio e fossi all’interno del Comune, chiederei immediatamente l’assemblea straordinaria. Se io fossi il Sindaco, come un atto di rispetto nei confronti dei cittadini, mi sarei dimesso, per il semplice motivo che, anche ci fosse un solo voto non valido, vorrei dare un messaggio di trasparenza e per essere coerente rispetto a quando si diceva “questa è la volta buona”. Che sia davvero questa la volta buona! La parola giusta è “democrazia”, è il momento di farsi da parte e schierarsi dalla parte del popolo”.

Emilie Nef Naf lady Menez intervista StrettoWeb
Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

In queste settimane molto intensi sono stati i confronti con Emilie Nef Naf. Stella della tv francese, è una cara amica del reggino Gabriele Parpiglia, anche lei utilizza molto il web per scopi benefici. Al giornalista fa strano che a denunciare i fatti, nei giorni del maltempo, sia stata l’amica francese, piuttosto che qualche abitante del posto. Sarà probabilmente una questione di mentalità, di abitudine, che però così non dovrebbe essere. “E’ un po’ folle, fa strano che non mi chiami uno di Reggio, ma che lo faccia una persona grazie alla popolarità del marito – ribadisce Parpiglia – . Mi ha chiamato immediatamente perché sapeva che potevo dare risalto ad una situazione non facile, ma io sinceramente speravo mi chiamasse qualcun altro, non una mia amica che ha il marito che lavora lì. Emilie potrebbe dare una bella testimonianza della città, invece la sua esperienza si trasforma in un messaggio “Gabriele, non riesco a tornare a casa perché le strade sono allagate”. Ci facciamo una figura di merda tutti. Provo profonda tristezza a sapere, ad esempio, che manca l’acqua nelle case. Questi sono in problemi che c’erano quando da bambino vivevo a Reggio. Altro che volta buona…”.

gabriele parpigliaInfine, Parpiglia chiude la splendida chiacchierata lanciando un messaggio ai giovani reggini: “Oggi, in piena emergenza sanitaria a causa del Covid, non consiglierei mai a qualcuno di scendere in piazza per protestare. Direi, però, di seguire lo schema del Movimento 5 Stelle che si è preso l’Italia facendo tanto rumore sul web. La forza politica della piazza in questo momento non ci può essere, il mio consiglio è usare il quinto potere, appunto il web. I grillini si sono presi l’Italia così, non vedo perché i giovani di Reggio Calabria non possono fare lo stesso dopo un voto dettato la prima volta da un fanatismo, forse, derivante dal nome di un grande Sindaco, quale è stato Italo Falcomatà, e una seconda da una grande sconfitta, perché chi vince al ballottaggio non ha vinto, ha perso al primo turno. E dopo questi brogli elettorali è necessario strappare tutto e ricominciare da capo”. Una vicenda che sicuramente ha bisogno di chiarimenti, ma non si può far finta che non sia accaduto nulla, i cittadini devono sapere la verità e spingere affinché sia la democrazia ad avere la meglio.

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