Reggina, quei passaggi di Tempestilli che non lasciano spazio a molti dubbi…

StrettoWeb

Interessanti e mai banali gli interventi del neo direttore generale della Reggina Antonio Tempestilli: quello di ieri ai canali ufficiali, poi, in alcuni passaggi certifica diverse verità ormai assodate

La sua “supervisione” sulla prima squadra è cominciata soltanto da qualche settimana, ma – in quanto ad esperienza (leggasi: anni di “vissuto” all’interno del “mondo” calcio) – Antonio Tempestilli è colui che più di tutti può insegnare qualcosa all’interno della Reggina. Che, attenzione, non significa che gli altri siano meno bravi o meno competenti, ma che – per questioni anagrafiche in primis (ad esempio Taibi) ma anche di “presenza” in questi ambienti (il presidente Gallo) – hanno sicuramente meno esperienza del neo direttore generale. Il quale , non dimentichiamocelo, è stato colonna portante della Roma da calciatore e da dirigente, al fianco di persone come Franco Sensi, Bruno Conti, Fabio Capello (tanto per fare qualche nome). E di momenti di difficoltà di questo tipo ne ha già trascorsi, come confessato anche ieri a Reggina Tv in riferimento all’annata 2004-2005 in cui la società giallorossa cambiò ben 4 allenatori rischiando di retrocedere.

In sostanza, quando parla Tempestilli c’è da stare tutti “sull’attenti”. Com’è normale che fosse, da quando è diventato DG i suoi interventi pubblici sono aumentati notevolmente. E sono, perlomeno per il sottoscritto, tutti… “perforanti“. Riescono a centrare il cuore del discorso, entrare nella mente di tutti. Non dice banalità, Tempestilli. E’ sincero. Predica calma per uscire da questo periodo nero, chiede pazienza ai tifosi e una mano di aiuto, ma – soprattutto – rassicura: “State tranquilli che se qualche giocatore dimostra poca professionalità viene allontanato immediatamente, con me non ci sono storie – il suo pensiero ai canali ufficiali del club ieri sera – Bisogna essere professionisti fino in fondo, può trattarsi anche del giocatore più bravo di tutti, ma il rispetto deve essere al primo posto. Chi vuole restare, resta. Chi non vuole restare che venga a bussare alla nostra porta, una soluzione si trova. Chi indossa questa maglia deve rispettarla. Non tollero comportamenti che danneggiano la società o i tifosi”.

Mai parole furono più sagge e, nonostante non risolvano il problema, o comunque non lo abbiano fatto finora, mettono “in guardia” circa uno dei problemi che ogni tifoso del mondo a volte imputa ai calciatori in caso di risultati negativi: lo scarso impegno e la poca professionalità. Anche a Reggio Calabria è successo, come dimostra il confronto tra gli ultrà e i calciatori al Sant’Agata di qualche giorno fa: i primi hanno chiesto ai secondi di dare tutto, di gettare il cuore oltre l’ostacolo; i senatori del gruppo li hanno rassicurati a nome di tutti.

tempestilli gallo
Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

Detto ciò, lo scarso impegno e la poca professionalità sembrano proprio essere l’ultimo dei problemi della squadra amaranto. E sono state sempre le parole di ieri di Tempestilli ad aver eliminato ogni tipo di dubbio: “Io sono sincero, di questo gruppo non posso lamentarmi, al momento non sono venuto a sapere che qualcuno di loro si comporta male al di fuori del campo. Dalla trasferta di Verona ho iniziato a seguire il comportamento dei calciatori e, sono onesto, poche volte ho visto gruppi così professionali“. Non sembrano affatto parole di circostanza, queste, se poi a ciò aggiungiamo anche il “trattamento” della proprietà nei confronti di ogni calciatore: rispettoso, puntuale, preciso, sotto tanti punti di vista.

Tutto questo, dunque, non fa altro che confermare ciò che si dice ormai da tempo: se ci sono stati momenti in cui la squadra è sembrata “dare meno”, questi sono soltanto da imputare ad una condizione fisic-atletica fragile (nel collettivo ma soprattutto nei singoli, come dimostrano i continui infortuni) e ad un “blocco” mentale sempre più grande, allargatosi di settimana in settimana e di sconfitta in sconfitta. Preparazione fisica non perfetta, sì, ma anche scelta di troppi elementi – in fase di mercato estivo – con degli evidenti strascichi fisici trascinati da tempo e con frequenza nelle ultime stagioni, a cui aggiungere quei calciatori già provenienti da retrocessioni e quindi più “deboli” di altri al sopraggiungere delle prime difficoltà e quelle “scommesse” che – nel contesto attuale – stanno dimostrando i propri limiti tecnici.

Bel genio che sono, si potrebbe pensare. Col sennò di poi è più facile parlare: lo ammetto, l’ho già scritto e continuerò a puntualizzarlo. Ma i fatti iniziano a susseguirsi e soltanto adesso si può prendere pienamente coscienza di una situazione che – per fortuna – si può ancora raddrizzare. A partire da questa sera alle ore 19, per il primo di quattro scontri diretti in cui ci si gioca una gran fetta di stagione…

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Scusaci tanto, Massimiliano Mirabelli


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