Reggio Calabria: cento cittadini scrivono a Mattarella per annullare le elezioni comunali

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Reggio Calabria, cento cittadini scrivono a Mattarella per annullare le elezioni comunali: “di fronte allo scandalo dei brogli ci sembra l’unica soluzione”

Di seguito la lettera  integrale alle più alte cariche dello stato per chiedere l’annullamento delle elezioni comunali di Reggio Calabria:

Al Presidente della Repubblica italiana, On. Sergio Mattarella

Al Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati

Al Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, On. Roberto Fico

Al Presidente del Consiglio dei Ministri, prof. Giuseppe Conte

Al Presidente della Corte Costituzionale

Illustrissimi signori Presidenti,

“siamo un comitato spontaneo di liberi cittadini di Reggio Calabria, nominato #ReggioNonSiBroglia, costituitosi all’indomani della conferenza stampa in cui il procuratore della Repubblica, dott. Giovanni Bombardieri, annunciava il 14 dicembre dello scorso anno l’arresto ai domiciliari, in misura cautelare, nei confronti di Antonino Castorina, consigliere comunale in carica eletto nel PD, ed il presidente di uno dei seggi alle ultime consultazioni elettorali. L’accusa mossa è: concorso per plurime fattispecie di falsità in atto pubblico e reati elettorali. Durante la stessa conferenza, in cui si sono illustrate le prime indagini della Digos coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, è emerso come lo scandalo abbia proporzioni ancora maggiori rispetto a questo primo già importante quanto doloroso step che di fatto ha evidenziato come le ultime elezioni, per il rinnovo del Consiglio comunale di Reggio Calabria, siano state viziate e falsate da brogli. Di fronte a questo scandalo, che rappresenta un unicum nella storia democratica della nostra Repubblica, ci saremmo aspettati una reazione molto diversa dalla politica che, invece di sentirsi delegittimata, nella maggioranza di sinistra viene derubricata a “fatto personale”, mentre a destra notiamo un timido attendismo. Sarebbe stato corretto e conseguenziale, invece, che l’intero Consiglio si sciogliesse per ridare parola ai cittadini reggini che, di fatto, si sono visti privare del loro più elementare diritto democratico: eleggere i propri rappresentanti. Ecco perché ci siamo costituiti in Comitato e perché ci rivolgiamo a Voi, Presidenti e massime autorità della Repubblica, in quanto garanti delle istituzioni e della democrazia del nostro Paese.

Anche un solo voto falsato rappresenta una gravità inaudita, ma dalle indagini trapelano addirittura centinaia di voti viziati dalla mano ingorda di chi non ha capito che la politica rappresenta un servizio alla collettività. La nostra città di Reggio Calabria, come ben noto, vive numerose emergenze sociali ed economiche tanto da doverla sempre vedere agli ultimi posti nelle classifiche per vivibilità e occupazione. Addirittura gli ultimi dati Istat segnano un netto calo della popolazione, senza contare le centinaia di giovani che ormai sono costretti ad emigrare per studio o lavoro. A questa umiliazione, oggi i reggini si vedono defraudati e delegittimati anche della loro volontà politica, cos’altro dobbiamo subire? Facciamo appello a Voi e alla vostra sensibilità istituzionale affinché questa tragica vicenda non finisca in sordina ma possa rappresentare un momento di riscatto e di giustizia per la città di Reggio Calabria e il suo popolo che ogni giorno, con tanti sacrifici, affronta le sfide di una quotidianità sempre più problematica”.

I 100 Reggini promotori

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